Il bando col turbo: contributi che accelerano, famiglie che arrancano
La Regione allarga le cilindrate finanziabili: da 1200 a 1600 cc, dai motorini alle moto "serie". Prestiti agevolati che corrono veloci, ma il traguardo delle famiglie resta sempre in salita
In Sicilia non si scherza con le cilindrate. Fino a ieri 1200 cc erano considerati il limite della decenza finanziabile; oggi, invece, l’Irfis apre il cuore (e il portafoglio della Regione) fino a 1600 cc. Un balzo epocale di ben 400 centimetri cubici, che fa la differenza tra una citycar “da missione parcheggio impossibile” e un’auto che almeno riesce a superare un tir in salita sulla Palermo–Catania senza chiedere scusa. Chissà le famiglie che ne pensano.
Stessa sorte per le moto: dai miseri 125 cc, simbolo di adolescenti sudati con il patentino, si passa finalmente a 250 cc, la cilindrata che ti fa sentire un po’ Valentino Rossi… almeno finché non ti fermi al primo bar del paese.
Anche l’elettrico vuole la sua parte
Ma la vera rivoluzione è l’elettrico: adesso dentro anche le auto fino a 100 kW e le moto da 35. Una svolta green che, letta con occhio siciliano, suona così: “ok, puoi anche salvare il pianeta, ma sempre con una potenza dignitosa”. Perché si sa, pure la coscienza ecologica, senza cavalli fiscali, fa poca strada.
Aiuto alle famiglie o alle cilindrate?
Il presidente Schifani lo ha detto chiaro: è un aiuto alle famiglie. Già, perché senza contributo a fondo perduto, come fai a scegliere tra la Panda e l’ibrida che ti promette di risparmiare ma costa come un trilocale a Enna? E così, tra una rata e l’altra, i cittadini si consolano: almeno gli interessi sul prestito li paga la Regione.
Insomma, la Regione ha finalmente capito che la felicità non si misura solo in beni durevoli, ma anche in cavalli fiscali. D’ora in poi, quando i siciliani parleranno di prestiti al consumo, non penseranno più a lavatrici, frigoriferi o divani: penseranno a cilindri, pistoni e batterie che, almeno sulla carta, possono portare un po’ più lontano.
E chissà, magari il prossimo avviso allargherà la platea anche a chi vuole finanziare un’auto storica: tanto la Sicilia, di cose che vanno avanti a rilento, se ne intende da sempre.