Ieri a Palermo i funerali di Vincenzo Agostino, papà d’Italia
Si sono tenuti ieri a Palermo i funerali di Vincenzo Agostino. La cerimonia funebre ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e figure istituzionali, riuniti per rendere omaggio a colui che è stato soprannominato il “papà d’Italia”. Vincenzo Agostino, scomparso domenica all’età di 87 anni, con la sua lunga barba bianca intonsa dal 5 agosto 1989, giorno in cui a Villagrazia di Carini, Cosa nostra uccise suo figlio Nino e la nuora incinta di 5 mesi, Ida Castelluccio, è stato un simbolo di resistenza e impegno civico. Per oltre 35 anni Agostino ha mantenuto vivo il suo impegno nella lotta per la verità e la giustizia, senza mai desistere. La sua tenacia ha raccolto una parziale vittoria quando sono stati condannati gli imputati Madonia, Gaetano Scotto e Francesco Paolo Rizzuto, dei quali Agostino ha seguito con determinazione ogni udienza, testimoniando fino all’ultimo la sua incrollabile lotta per la verità.
L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha guidato il rito funebre, sottolineando come Agostino abbia rappresentato un simbolo di cittadinanza attiva e responsabile, costante esortazione per le istituzioni a perseguire la verità sul duplice omicidio, ancora avvolto in ombre di insabbiamenti e depistaggi.
L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, attraversando la navata prima di iniziare la messa, si è fermato per stringere la mano e porgere un bacio ai suoi familiari, tra cui la figlia Flora e i nipoti, seduti in prima fila sul lato sinistro.
“È finita la fatica di Vincenzo. Ora ci è chiesto di assumerla, di portarla avanti noi. Il testimone passa a noi. Siamo qui per questo, per continuare a vegliare nella notte”, ha detto il vescovo durante la sua omelia. “ C’è bisogno di uomini e di donne come Vincenzo e Augusta che pregheranno, opereranno ciò che è giusto e attenderanno il tempo di Dio. Che scrutano la storia alla luce di ciò che sperano”.
Al termine della funzione il nipote Nino Morana ha voluto ricordare suo nonno: “Oggi non é solo dolore, ma è anche rabbia verso lo Stato italiano per averti seppellito con quella tua barba bianca, senza che si sia raggiunta quella verità che hai a lungo cercato. Ma la tua lotta non finisce qui, proseguirò il tuo cammino e la tua battaglia. E’ una promessa Vice’, compare mio”.