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“I ragazzetti hanno sempre fischiato” È bufera su Trantino

di Antonino Marino -





“I ragazzetti che fischiavano o, alla catanese, ‘nsuttavunu i fimmini’ (insultavamo le ragazze) ci sono sempre stati, ma non lo andavamo a dire ai nostri genitori. Anzi all’epoca la situazione era più critica di quanto non sia ora, perché c’era una capacità di autonomia, reazione, per cui sapevano come comportarci”. Le parole sono del sindaco di Catania, Enrico Trantino, e sono state pronunciate durante l’ultimo consiglio comunale, si tratta del terzo di fila, ‘dedicato’ al tema della sicurezza in città dopo lo stupro di gruppo avvenuto il 30 gennaio scorso alla villa Bellini, vittima una ragazza di appena 13 anni. Affermazioni che non sono passate inosservate e che, nel giorno successivo al consiglio, hanno cominciato a circolare con prepotenza sui social network, prima di scatenare le inevitabili polemiche politiche a cominciare da chi a Catania è all’opposizione, ovvero il Pd. “Le parole del sindaco Trantino – dicono Maria Grazia Leone e Aurora Caggegi, rispettivamente segretaria provinciale e segretaria dei giovani democratici – in una città che occupa i primi posti per casi di codice rosso, in cui si celebrano consigli straordinari sul tema della sicurezza e si affronta il problema allarmante delle baby gang, a pochi giorni dalla giornata internazionale della donna confermano la distanza siderale tra il centrodestra di governo e la realtà. Sarebbe più opportuno – aggiungono- invitare le donne a denunciare e invitare i figli e le figlie a parlare coi genitori, con gli insegnanti, con gli amici, con gli educatori, a parlare, a raccontare, a cercare sempre confronto e aiuto. Senza improvvisare pedagogia da anni trenta – concludono Leone e Caggegi- senza invocare i tempi in cui i ‘maschi’ se la sbrigavano da soli. Ché soli non si va da nessuna parte”. Agli esponenti del Pd si sono aggiunti anche quelli del M5S che, insieme agli stessi colleghi democratici, si sono detti rammaricati perché si aspettavano “una relazione dettagliata, dati concreti che fotografassero le reali condizioni della città, informazioni relative alle azioni che l’amministrazione vorrà intraprendere sul territorio insieme alle autorità preposte. Purtroppo nulla di ciò è accaduto. Il sindaco della città- dicono- riprendendo le osservazioni del consigliere Bottino che ha parlato di paura del crimine piuttosto che di crimine, ha reiterato il suo solito numero sulla narrazione distorta che si autoalimenta”. Ma non solo la politica, anche i rappresentati delle associazioni hanno fatto sentire la loro voce, in particolare le volontarie del Consultorio autogestito Mi cuerpo es mio, sgomberato qualche mese fa: “Abbiamo ascoltato con sgomento l’intervento del sindaco Trantino. Le imbarazzanti parole pronunciate non ci stupiscono; esse sono la dimostrazione di quello che diciamo da tempo: l’incapacità, da parte di chi ci governa, di prevenire e combattere la violenza maschile sulle donne e di genere. Fischiare, seguire, fare osservazioni e commenti inappropriati, contatti fisici indesiderati e “insuttari i fimmini”sono tutti esempi di molestie – aggiungono le volontarie -sminuire questi tipi di comportamenti e parole è grave, perché lascia sottintendere che siano tollerabili e normali”. Le stesse volontarie del consultorio Mi cuerpo es mio, poi, tornano sullo sgombero dei locali di via Gallo: “La dimostrazione dell’inadeguatezza del sindaco l’abbiamo già trovata nelle modalità dello sgombero dei locali dello stesso consultorio, un presidio che forniva spazio, in maniera sicura, alle tante donne in città per esprimere ogni loro esigenza. Spazi dei quali l’intera città è stata privata bruscamente per una gravissima miopia da parte di chi ci governa”. Durante il suo intervento in consiglio, comunque, il primo cittadino catanese è anche tornato sui fatti della Villa Bellini e su quello che l’amministrazione ha intenzione di fare: “Oltre alla pattuglia fissa all’ingresso, ci sono due vigili che girano con un’auto elettrica, ma il nostro obiettivo è di sostituire l’auto con bici elettriche per perlustrare ancora meglio il territorio interno allo storico giardino. Stiamo correggendo alcuni errori – ha continuato il sindaco Trantino – ma dobbiamo essere propositivi rispetto a quello che abbiamo trovato e a quello che dobbiamo migliorare. Riguardo alla presenza dell’Esercito a oggi abbiamo solo 15 unità che da tre mesi a questa parte operano prevalentemente in via Etnea e hanno sicuramente inciso sulla sicurezza, ma è chiaro che non bastano”.