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I palermitani a Zurigo confermano: “Sì, la città è ultima per vivibilità”

di Redazione -





di MARCO GULLÀ – I palermitani che vivono a Zurigo confermano la classifica della commissione Europea.

I Palermitani, quelli che a Palermo ci vivono, ci abitano, trascorrono tutta la loro giornata o buonissima parte di essa, non sono assolutamente soddisfatti della loro qualità di vita in città. Lo dicono. Ecco perché Palermo è ultima nella recente classifica stilata dalla Commissione Europea che ha punito pesantemente il capoluogo, per voce dei suoi stessi residenti. La città dove si vive meglio in Europa, è Zurigo, dove il 97% dei residenti è soddisfatto dei servizi che offre la città svizzera. Sarà per la qualità dell’aria, per colpa della spazzatura, per i trasporti poco efficienti, fattostà che Palermo continua ad essere inchiodata sempre negli ultimi posti delle classifiche di vivibilità.

E così abbiamo chiesto ad alcuni Palermitani che vivono proprio a Zurigo se veramente è così netto il divario tra le due città. “Ma ci state prendendo in giro?”: esordisce così Giuseppe Granà, chef palermitano che da anni lavora in un ristorante zurighese. “Stiamo parlando di due universi totalmente differenti, il paragone non regge – continua lo chef – a Palermo vivevo nella più totale precarietà, sia per i servizi che per il lavoro. Mai un contratto a tempo indeterminato in Sicilia, mai una promozione, neanche giorni liberi. Così nel 2016 ho deciso di cambiare vita e andare a vivere a Zurigo. Avevo già degli amici dove andare a stare, ho iniziato lavorando come cameriere e adesso sono uno chef. Ho avuto sempre la passione per la cucina e sono riuscito a guadagnarmi la fiducia del titolare. Qui in Svizzera si vive bene, si guadagna e si spende, ovvio che la Sicilia ci manca ma non abbiamo altra scelta, andare via a volte è l’unica soluzione. A Palermo credo che non sarebbe mai successo quello che sono riuscito a fare a Zurigo, non ci sono avanzamenti di carriera se non per gli amici e gli amici degli amici. Ecco perché la città resta sempre indietro, sia sul lavoro che su altri servizi”. E proprio sui servizi che offre Zurigo e non Palermo sentiamo Carlo Taormina, imprenditore palermitano da più di dieci anni residente nella città “perfetta”.

“Vi dico solo che qui a Zurigo quando devo prendere un autobus e se per casualità il mezzo è in ritardo di qualche secondo, l’autista ferma il mezzo e si scusa con tutti i passeggeri – dice Taormina- a Palermo invece se aspetti un bus alle 16 ti deve andare bene se arriva entro le 17,30. Lo dico con rabbia, non funziona quasi nulla nella mia bellissima Palermo. La città è meravigliosa ma viene storicamente amministrata male e poi c’è da dire che anche noi palermitani non facciamo nulla per cambiarla. A Zurigo non c’è una carta per terra, a Palermo invece siamo ogni anno sommersi dalla spazzatura. Credo che la classifica sia assolutamente in linea con la qualità della vita nelle due città. E poi qui in Svizzera vivo senza traffico, e per me che devo spostarmi spesso da un punto all’altro della città credetemi che è fondamentale. Forse a volte bisogna avere il coraggio di prendere certe decisioni, lasciare una città in cui non si è soddisfatti e in cui si vive male, è assolutamente legittimo.

Ma ripeto, lo dico con rabbia perché secondo me Palermo e la Sicilia non hanno nulla in meno rispetto ad altre città europee, è tutta questione di mentalità”. A differenza della storica indagine del Sole 24 ORE sulla Qualità della vita nelle province italiane, l’indagine europea sulle 83 città prese in esame – di cui sei sono italiane (Palermo, Napoli, Roma, Bologna, Torino, Verona) – non raccoglie informazioni statistiche oggettive ma rileva l’opinione soggettiva dei cittadini in relazione a determinati aspetti della propria vita. I risultati fotografano, quindi, il livello di soddisfazione percepita dai cittadini, non l’efficacia dei servizi o l’ampiezza di certi fenomeni urbani con dati statistici. Molti aspetti correlati alla qualità della vita -costi abitativi, aria pulita, servizi culturali (ad esempio accesso ai musei), trasporti, opportunità di lavoro, rischi (ad esempio criminalità)- dipendono da dove vive una persona, motivo per cui il luogo di residenza influisce sulla qualità della vita.