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Caltanissetta

Gela, agguato in campagna: Il movente? Un regolamento di conti

di Enzo Scarso -





Un agguato pianificato, un’esecuzione in piena regola, un clima da far west nel cuore della campagna gelese. Un episodio che racconta quanto certi rancori personali possano degenerare fino a sfiorare la tragedia. La Polizia di Stato ha arrestato un pregiudicato locale ritenuto il responsabile di una brutale aggressione a mano armata, avvenuta lo scorso 7 giugno nei pressi di Niscemi, ai danni di due idraulici di Gela. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due operai erano stati attirati con l’inganno sul luogo dell’aggressione con il pretesto di un sopralluogo per lavori. Una trappola. Appena giunti, sono stati colpiti a bastonate e poi minacciati con l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco. Un agguato feroce, che poteva avere conseguenze ben più gravi. Determinante per le indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela – un breve video girato dalle vittime nel concitato momento dell’attacco. Un frammento, ma sufficiente per risalire a uno degli aggressori: grazie alle immagini è stato possibile identificare una Fiat Panda bianca utilizzata per la fuga. La vettura, intestata alla compagna di un noto pregiudicato, ha indirizzato gli inquirenti nella giusta direzione. La pista seguita dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza ha portato dritto a un uomo già noto alle forze dell’ordine per reati gravi. Sul veicolo, peraltro, sono stati rilevati segni compatibili con un’aggressione avvenuta solo due giorni prima da parte degli stessi idraulici, a seguito – pare – di un violento alterco stradale. Ecco che il quadro si delinea: un precedente scontro verbale e fisico, poi la vendetta. L’agguato, infatti, sembrerebbe essere stato premeditato: non un impeto del momento, ma una risposta calcolata. Una faida privata sfociata in una spedizione punitiva in piena regola. Le indagini, tuttora in corso, stanno cercando di fare piena luce sul coinvolgimento degli altri due soggetti segnalati dalle vittime e sui dettagli dell’organizzazione dell’agguato. Entrambi i veicoli utilizzati per la fuga sono stati già sequestrati. Gli investigatori hanno acquisito importanti riscontri probatori che potrebbero portare a ulteriori sviluppi.