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Cronaca

Funerali di Paolo Taormina a Palermo: dolore e commozione per il giovane ucciso

di Andrea Scarso -





La Cattedrale di Palermo si è trasformata in un mare di dolore e silenzio durante i funerali di Paolo Taormina, il giovane di 21 anni ucciso nella notte tra sabato e domenica. Centinaia di persone, soprattutto ragazzi, si sono strette attorno alla bara bianca ricoperta di rose bianche e rosse, segno di un affetto che travalica le parole.

Un’intera città si è fermata per rendere omaggio a Paolo, vittima di una tragedia che ha scosso profondamente la comunità palermitana.

L’abbraccio degli amici e della città

Durante i funerali di Paolo Taormina a Palermo, gli amici del ragazzo hanno circondato la bara sedendosi a terra, con le gambe incrociate, indossando una maglietta con il volto sorridente di Paolo e la scritta “Sarai per sempre nei nostri cuori”.

Un gesto semplice ma potente, simbolo di un legame spezzato troppo presto e di un dolore collettivo che si è trasformato in silenziosa partecipazione.

Le parole dell’arcivescovo Corrado Lorefice: “Un urlo che arriva fino al cielo”

Nell’omelia, l’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice ha espresso con voce rotta dalla commozione la sofferenza della città:

“È un dolore inconsolabile, un urlo che arriva fino al cielo. È assurdo che un figlio venga strappato ai suoi genitori, ai fratelli, agli amici, al suo lavoro, alla sua comunità”.

Il presule ha invitato a riflettere sul senso della violenza e a non cedere all’odio:

“Nessuna motivazione rende legittima l’uccisione di un uomo. Piangendo per Paolo, piangiamo per tutte le vittime della violenza, delle guerre, della mafia e del narcisismo che genera morte”.

Un appello forte anche alle istituzioni: la risposta, ha detto Lorefice, non deve limitarsi al controllo dei quartieri difficili, ma passare da una politica della cura e della prevenzione, capace di dare dignità, lavoro e speranza ai giovani.

Il ricordo e la speranza

Mentre la bara usciva dalla cattedrale, un lungo applauso ha accompagnato il feretro di Paolo.

Gli amici hanno lanciato palloncini bianchi e rossi in cielo, un ultimo saluto a chi, come loro, sognava una vita piena e serena.

La città di Palermo, ancora una volta, si ritrova a fare i conti con una morte che interroga la coscienza collettiva e richiama tutti a un rinnovato impegno contro la violenza.