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Finanziaria Quater all’Ars: la manovra affonda sotto i colpi dei franchi tiratori. Schifani in bilico, centrodestra spaccato

di Andrea Scarso -





Un’aula in fiamme, una maggioranza dilaniata e una manovra che si sgretola articolo dopo articolo. È il quadro politico devastante in cui si è consumato il naufragio della Finanziaria quater, travolta da una raffica di bocciature senza precedenti.

Diciannove articoli cancellati in un solo giorno, una vera Caporetto parlamentare che lascia il governo Schifani appeso a un filo e una Sala d’Ercole che somiglia sempre più a un campo minato.

Il naufragio in diretta

Dopo i primi tre stop del mattino, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha sospeso i lavori per “mezz’ora”. La pausa è durata tre ore, durante le quali si è tentato – invano – di ricomporre i pezzi di una maggioranza ormai a brandelli.

Quando si torna in Aula, l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino prova a salvare il salvabile: propone lo stralcio di 20 articoli, tra cui le famigerate “mancette territoriali” da 35 milioni. Ma la mossa si rivela tardiva e inefficace. Il centrosinistra fiuta il sangue, la maggioranza implode e la manovra viene smontata pezzo dopo pezzo.

Franchi tiratori e caos politico sulla Finanziaria Quater

Dietro le bocciature, un plotone di franchi tiratori che si muove tra le file del centrodestra: da 13 a 17 deputati che a seconda del voto sparano contro il proprio governo. Fratelli d’Italia nel mirino, ma i numeri dicono che non bastano: tra i “cecchini” si nascondono anche pezzi di Forza Italia e Autonomisti.

“È un massacro senza motivo, bastava ritirare la manovra”, sussurra Galvagno al microfono rimasto aperto. Una frase che fotografa il disastro.

Frattura nel centrodestra: la maggioranza si autodistrugge

Nel pomeriggio, la rottura diventa ufficiale. Forza Italia, Dc e Lega abbandonano l’Aula, lasciando soli Fratelli d’Italia e Mpa. Il risultato è un bagno di sangue legislativo: cade la norma sul Fondo per l’Editoria, quella per gli aeroporti di Comiso e Trapani Birgi, gli incentivi al south working, i contributi per gli agricoltori, i fondi al Cefpas e i finanziamenti ai Conservatori di Musica.

“Una scelta irresponsabile”, tuona la Federazione degli editori digitali dopo la cancellazione del fondo per l’informazione.

Intravaia e Assenza, scintille in Aula

Il caos si trasforma in rissa politica. Il forzista Marco Intravaia accusa: “La verifica del numero legale è stata falsata, risultavano presenti deputati assenti”. E denuncia “un fatto gravissimo, inaccettabile”. Il meloniano Giorgio Assenza ribatte parlando di “Caporetto causata dall’assenza dei forzisti”.

Uno spettacolo indegno, che segna la crisi irreversibile della coalizione.

Pd e M5s esultano dopo il crollo della Finanziaria Quater

“È la prova del fallimento politico di Schifani”, commenta Michele Catanzaro (Pd).

“L’arroganza del governo è stata punita – aggiunge Nuccio Di Paola (M5s) –: mai viste così tante bocciature in una sola seduta”.

Qualche norma si salva, ma la ferita resta

Resistono poche misure: i fondi per la stabilizzazione dei lavoratori dei consorzi di bonifica, un milione per Gibellina Capitale dell’arte 2026, contributi per Ast e Maas, e tre milioni e mezzo per i Comuni siciliani destinati alle rette dei disabili psichici.

“Una giornata storica”, commenta il deputato Dc Ignazio Abbate, rivendicando il risultato per i lavoratori dei Consorzi.

Bilancio politico della Finanziaria Quater Sicilia

Da Palazzo d’Orléans si accusa Fratelli d’Italia, ma i numeri raccontano una storia diversa: una maggioranza in frantumi e un governo logorato da guerre interne.

Della manovra iniziale da 54 articoli e 241 milioni, rischia di restare poco più che un guscio.

E adesso la questione non è più contabile, ma profondamente politica: quanti voti di fiducia può ancora reggere un esecutivo che non riesce a tenere in piedi nemmeno la propria legge di bilancio?

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