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Salto ostacoli, polemiche nelle gare finali regionali di Progetto Sport 2024 FISE

di Redazione -





[di Pandora] 
Equitazione. Le finali regionali ad Augusta di Progetto Sport 2024 organizzate dalla FISE, che si stanno svolgendo presso il maneggio dell’ADIM, hanno riservato sorprese poco piacevoli, in particolare nella categoria di salto ostacoli 80 cm dedicata ai pony. Si tratta di una categoria ancora ludica, dove i giovani atleti possono esprimere il loro talento e la loro passione, ma la recente decisione di un giudice ha sollevato un uragano di polemiche.

Chi scrive si trovava per caso ad Augusta e ha assistito in prima persona a un momento di forte tensione: il genitore della giovane amazzone ragusana, protagonista di un percorso netto e veloce, ha sollecitato l’istruttore a presentare un reclamo dopo che la ragazza si è vista privare della meritata vittoria a causa di un giudizio tecnico dell’arbitro, che appare difficile da giustificare. La decisione, presa da un giudice FISE che sembra mancare di esperienza in contesti simili, ha sovvertito la graduatoria e ha lasciato increduli i presenti. 

Un ulteriore elemento che ha contribuito a generare sconcerto è la scheda tecnica dell’atleta, apparsa scarabocchiata e corretta più volte. Questo segno che farebbe emergere indecisione e impreparazione da parte del giudice ha alimentato ulteriormente il malcontento tra spettatori e concorrenti, creando dubbi sulle competenze di chi è chiamato a giudicare il talento dei giovani nelle competizioni. A questa età, è fondamentale la crescita e la fiducia nelle persone che circondano i giovani atleti; ancor più, la fiducia nei confronti di un arbitro non può mancare. Il grossolano comportamento dell’arbitro va accertato ufficialmente e opportunamente redarguito, poiché risulta utile solo a disincentivare la giovane amazzone e tutti gli atleti dall’avvicinarsi a un mondo dove la preparazione non conta, ma conta la penna.

Ci si chiede come una giovane sportiva, che ha faticato e sudato per raggiungere risultati legittimi sul campo, possa ora credere nel valore e nell’integrità dello sport. Sentirsi derubati di quanto conquistato non solo mina la fiducia in un sistema già fragilizzato, ma rischia di allontanare i giovani dall’amore per l’equitazione e dalla competizione sana. Per di più, visto il provvedimento punitivo adottato in maniera drastica nei confronti della giovane amazzone, come è possibile che ancora non sia intervenuto il Presidente di giuria? La mancanza di una risposta tempestiva da parte di figure di responsabilità solleva ulteriori interrogativi sulla gestione dell’evento.

La situazione solleva interrogativi anche più ampi sul mondo della FISE. È giunto il momento di riflettere sull’organizzazione e sulla formazione dei giudici, affinché episodi del genere non si ripetano in futuro. In molti hanno invocato un provvedimento nei confronti di questo giudice inesperto, o quanto meno una lunga sospensione per dare il tempo necessario di studiare e migliorare le proprie competenze. La bellezza dello sport dovrebbe risiedere nella meritocrazia e nel rispetto del talento, piuttosto che nella soggettività di scelte discutibili. 

In conclusione, ci troviamo a un bivio: è fondamentale che il mondo dell’equitazione preservi i valori fondanti dello sport e garantisca una competizione giusta, equa e trasparente. Solo così le nuove generazioni possono continuare a sognare e a lottare per il raggiungimento dei loro obiettivi, senza timore di subire ingiustizie.