“Europa, Geopolitica Internazionale e Pace” al centro del Culturelite Festival 2025
Giornata dedicata alla cultura, al confronto, alla creatività, quella offerta da “Culturelite Festival 2025“, in programma ieri presso il Circolo Ufficiali di Palermo.
Organizzato dalla Fondazione Thule Cultura, dall’ISSPE (Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici), unitamente a Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli, Civitan Panormitan Club e ASCU, con il patrocinio del Comune di Palermo-Assessorato alla cultura, l’evento ha proposto un fitto calendario di appuntamenti, tra pubblicazioni, musica, fotografia e stand, rivelandosi un’occasione straordinaria per pensare e riflettere, insieme su temi cruciali e di stretta attualità.
In un periodo come quello attuale, piuttosto complicato, in cui le cronache ci consegnano ogni giorno scenari di guerra e situazioni in rapida evoluzione, molto pericolose, dal conflitto Russo-Ucraino a quello Israelo-Palestinese, che affliggono e minano l’Europa senza tenere conto delle opinioni, delle linee rosse, delle preoccupazioni, dei punti di vista sulla sicurezza, degli obblighi internazionali, il “CultureliteFestival 2025” diventa occasione di confronto, aprendo alla chiarezza di pensiero, nell’ottica di celebrare la libertà delle idee e guardare al futuro con radici salde nella tradizione.
In apertura dei lavori la tavola rotonda moderata da Danilo Maniscalco che ha consentito di approfondire il concetto di “bellezza, ancora possibile in tempi di barbarie? Un confronto costruttivo, affrontato da relatori esperti, quali il sociologo Francesco Pira, la presidente dell’Ordine degli Architetti, Giuseppina Leone, il critico d’arte Tanino Bonifacio, che nel corso degli interventi hanno evidenziato come la bellezza, nelle sue molteplici sfaccettature, sia, in qualsiasi contesto, sempre capace di renderci delle persone migliori.
Nel cartellone degli eventi mattutini l’incontro-dibattito sul tema “Europa, Geopolitica Internazionale e Pace”, con la partecipazione straordinaria dell’onorevole Gianfranco Fini che si è reso protagonista di un vivace confronto, coordinato dal docente Antonino Sala, incentrato sul ruolo dell’Europa nelle dinamiche globali e sulle strategie per la pace.
L’ex presidente della Camera ha analizzato i nuovi scenari geopolitici, evidenziando il protagonismo dei Paesi BRICS (acronimo di quel gruppo di economie emergenti, quali Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) fondato nel 2009 per aumentare il loro peso economico e politico a livello mondiale. Nel suo intervento Fini ha affrontato sia la questione Medio-Orientale che il conflitto Russo-Ucraino e soffermandosi sul concetto di democrazia – ha detto – “la democrazia non si esporta. Nel confronto necessario con il mondo musulmano bisogna tener conto che l’Islam è totalizzante”.
Il pomeriggio di CultureliteFestival 2025 è proseguito con Marcello Veneziani, giornalista, scrittore e letterato di straordinaria profondità, legato a Thule sin dai suoi esordi come editore.
In dialogo con Tommaso Romano, a capo della Fondazione Thule Cultura, e con Gianfranco Perriera, Ciro Spataro, Antonino Sala e Daniele Fazio, Veneziani ha presentato il suo ultimo libro “C’era una volta il Sud”, edito da Rizzoli. Un’opera, anche fotografica, in cui l’autore, saldamente legato alle sue radici siciliane, tra memoria e nostalgia, unisce rigore intellettuale e narrazione visiva per raccontare quel Meridione d’Italia che occupa un posto speciale nella sua biografia.
“Ho scritto questo libro sul Sud ed ho voluto che ci fossero delle foto in bianco e nero per ricordare un tempo che non è il nostro tempo – ha rimarcato l’autore nel corso del suo intervento – proprio con l’idea di rappresentare in qualche modo il Sud come la terra del mito, quella che appartiene ad un’altra epoca, molto diversa dalla contemporaneità, per custodirla a futura memoria.
“Cera una volta il Sud” è una raccolta di foto paesane, di vita domestica, nei campi o riva al mare, di matrimoni, funerali, processioni e feste patronali, da cui traspare l’immagine di una Sicilia ormai remota, ma ricca di fascino e poesia. Scene di una quotidianità che muovono pensieri e ricordi in un viaggio di immagini, dove la nostalgia per il mondo di ieri si combina con la fascinazione per la fotografia, con l’obiettivo di mettere in salvo un tratto di memoria collettiva.
“In questo mio libro dedicato al Sud – ha dichiarato Veneziani – ho cercato di mettere in atto un esercizio disperato di amore nel segno di quella continuità in cui le eredità a noi pervenute, non solo a livello letterario, ma anche in senso civile, umano e sentimentale, devono essere dei capisaldi nel nostro quotidiano vivere. IL rapporto con i nostri padri, con le famiglie da cui proveniamo è ciò che resta, se non l’unica cosa che ha un senso, in un’epoca che ha smarrito ogni senso”.
E’ il messaggio che Marcello Veneziani rivolge alla folta platea di CultureliteFestival con un invito a promuovere la lettura, quale significativo antidoto ai mali del mondo. La lettura – ha affermato – ci consente di viaggiare in altri mondi, di attraversare altre epoche. E’ un buon rimedio per confrontarsi con visioni diverse dalle nostre. E’ un esercizio che fa bene alla mente. E’ linfa vitale per l’intelligenza naturale dell’essere umano, da alimentare e nutrire in un periodo come quello attuale in cui rischia di essere sopraffatta dall’avanzare della tecnologia e della globalizzazione. Processo che purtuttavia – ha aggiunto Veneziani – non può essere arrestato, ma che certamente va bilanciato nei suoi diversi aspetti, affinché non si perdano di vista valori, tradizioni, pensieri ed esperienze, identità ed origini”.