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Agrigento

Cardiologia Ospedale di Sciacca. Inaugurata la seconda sala di emodinamica

di Francesca Gallo -





La direzione generale dell’ASP di Agrigento, presso il reparto di cardiologia del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” ha presenziato ieri alla cerimonia di inaugurazione della seconda sala di emodinamica dell’ospedale di Sciacca, che viene, così, restituita alla popolazione cittadina e del comprensorio. 

Rimasta ferma per alcuni anni, dopo i lavori di ammodernamento la struttura ritorna a servizio dell’utenza, consentendo all’equipe, guidata dal medico Fabio Abate, di operare con maggiore serenità.

“Il reparto può contare adesso su una nuova sala di emodinamica, moderna e funzionale, che risponde a tutti i necessari criteri nel trattamento della patologia – dichiara Fabio Abate, primario dell’Unità Operativa di  Emodinamica. Poter disporre di due angiografi è un presupposto fondamentale che ci consente di operare in maniera molto più tranquilla e di affrontare ogni tipo di emergenza”.

Emodinamica che in tutto questo frangente non si è mai fermata, garantendo un’operatività H24 nel trattamento degli infarti, in media 180 casi annuali e circa 600 angioplastiche l’anno.

“Poter contare sulla doppia sala di emodinamica – evidenzia Ennio Ciotta, direttore dell’Unità Operativa di  Cardiologia dell’Ospedale di Sciacca – rappresenta una pietra miliare per il nosocomio saccense e per l’intero comprensorio. Quella appena inaugurata – aggiunge – si inquadra in un più ampio ventaglio di interventi strutturali che riguardano sia la cardiologia che l’ospedale di  Sciacca e che daranno ai cittadini la possibiltà di un’offerta di salute sicuramente maggiore e più qualificata rispetto a prima”.

Un vasto bacino di utenza afferisce oggi all’Unità Operativa di cardiologia del presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Sciacca. Il nostro reparto – evidenzia il primario Ciotta – raccoglie pazienti che provengono sia dalla provincia di Agrigento, che da quelle di Trapani e Palermo, componendo una mobilità attiva significativa, con ospedali come quello di Ribera, di Castelvetrano, di Mazara del Vallo e di Corleone che spesso si rivolgono al nostro presidio. E ciò significa, soprattutto, garantire la possibilità di sopravvivenza alle persone”.

Quella dell’infarto è, infatti, una delle patologie per le quali va garantita la “rete tempodipendente”, ovvero la possibilità di poter agire in tempi rapidissimi. E in  quest’ottica, la Rete IMA (Infarto Miocardico Acuto) in tutta la provincia di Agrigento funziona benissimo, anzi, è una delle eccellenze dell’assistenza sanitaria a livello regionale – dichiara il dirigente dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Giuseppe Capodieci -. Poter avere una seconda sala operativa all’Ospedale di Sciacca – continua – ci consente di garantire un’assistenza H24 in condizione di maggiore sicurezza e di aumentare la produttività. 

“Siamo quotidianamente impegnati  – aggiunge il manager – nel migliorare la sanità in tutta la provincia. E per quanto riguarda l’ospedale di Sciacca l’attenzione dell’ASP di Agrigento è continua”.

Le criticità maggiori per il “Giovanni Paolo II” di Sciacca sono quelle a carico dell’ortopedia, costretta a sospendere l’attività per mancanza di medici. Ma a supporto del reparto – afferma Capodieci – è in arrivo, dal 16 di ottobre, un chirurgo ortopedico che dovrebbe colmare il deficit e si sta provvedendo ad assumere, entro la fine del mese, anche altri quattro medici specializzandi.

Per quanto riguarda la Medicina, l’unica Unità Operativa clinicizzata, che dipende, cioè, dall’Università, l’ASP di Agrigento ha avviato un’interlocuzione continua con l’ateneo finalizzata ad avere un professore universitario che possa dirigere al più presto il reparto. Avviato anche il bando per il reperimento del primario di chirurgia, mentre il Pronto Soccorso di recente è stato rafforzato con l’arrivo di due nuove medici, assunti, uno a tempo indeterminato, l’altro con attività di libero professionista, che vanno ad aggiungersi alle altre dieci unità già operative che consentono, così, di assicurare il doppio medico anche nei turni del fine settimana e una più efficace assistenza rispetto al passato.