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Delitto Gaglio Palermo, Cangemi non risponde al Gip: il legale invoca il ricovero in clinica

di Andrea Scarso -





Palermo – Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Cangemi durante l’udienza di convalida del fermo per il delitto Gaglio a Palermo. Davanti al Gip Lorenzo Chiaramonte, l’uomo – che ha già ammesso l’omicidio del cognato Stefano Gaglio – ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. Il giudice si è riservato la decisione sulla misura cautelare.

La difesa: “Cangemi soffre di schizofrenia”

Il legale di Cangemi, l’avvocato Salvino Pantuso, ha spiegato che il suo assistito soffre di schizofrenia da anni, una condizione già certificata da documentazione clinica. Alla luce di ciò, l’avvocato ha chiesto che, in caso di misura restrittiva, l’uomo non venga inviato in carcere ma ricoverato in una struttura sanitaria specializzata.

La dinamica dell’omicidio

Il delitto Gaglio a Palermo si è consumato lunedì mattina in via Oberdan, a pochi passi da piazza Principe di Camporeale. La vittima, magazziniere della farmacia Sacro Cuore, aveva appena accompagnato la figlia a scuola e si stava dirigendo al lavoro. È stato raggiunto da Cangemi, suo cognato, che gli ha sparato alle spalle, freddandolo con diversi colpi di pistola.

Le prossime mosse della magistratura

Ora si attende la decisione del Gip, che dovrà stabilire se disporre il carcere o accogliere la richiesta della difesa di un ricovero in clinica. Il caso resta al centro dell’attenzione a Palermo, dove la tragedia familiare ha scosso profondamente la comunità locale.