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Dalle ceneri del Cpr di Milo: l’ultima polemica sull’accoglienza

di Salvatore Cannata -





Il caos nel Cpr di Milo, è scoppiato in piena notte. Il caos dei disordini, dei migranti che hanno tentato di appiccare fuoco a cartone e materassi per il sovraffollamento lamentato. Della reazione dagli agenti e della tensione che si tagliava. Due incendi in poche ore, il centro in ginocchio, qualcuno trasferito mentre le forze di polizia usavano idranti e fumogeni per spegnere le fiamme e contenerne gli ardori. Poi, è scoppiato l’altro caso, quello delle polemiche. Soprattutto da sinistra e dal Pd. Domenica mattina, al CPR di Milo, nel Trapanese, dove tutto è successo, c’è stata la parlamentare del Partito Democratico Giovanna Iacono, accompagnata da Valentina Villabuona, presidente PD della provincia di Trapani e responsabile dem del Dipartimento regionale Immigrazione.

Le sue parole sono macigni: “Ho riscontrato una situazione che non esiterei a definire indecente. Si tratta di un vero e proprio centro di detenzione in cui attualmente vivono 56 persone in spazi sottodimensionati rispetto alle effettive necessità. Ho raccolto diverse testimonianze e informazioni sugli ospiti, che spesso vivono situazioni di fragilità e che necessiterebbero un’attenzione immediata e specifica. La verità è che queste persone vengono recuperate dal mare e rinchiuse dentro i CPR senza aver commesso alcun reato, e che prima del cosiddetto ‘Decreto Cutro’ sarebbero state, invece, inserite nel circuito dell’accoglienza”. Un lager autorizzato, insomma, stando alle pesantissime parole pronunciata da Iacono che, ovviamente, non ha lesinato l’occasione per attaccare il governo di Giorgia Meloni sulle politiche migratorie “Milo, il suo CPR – ha detto – è la sintesi di come il Governo Meloni intende gestire il fenomeno migratorio: nasconderlo più in profondità possibile agli occhi dei cittadini e dimenticarsi dei diritti di chi qui arriva alla ricerca di un futuro”.

E poi annuncia un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi perché “ci spieghi cosa realmente è accaduto”. Ma non è solo il centro in quanto tale, la struttura così com’è a preoccupare e a far discutere. Perché anche quello che è successo nelle ore della rivolta, scatena l’area della sinistra. Ad esempio, Sinistra Italiana parla di “dura repressione adottata dalle forze dell’ordine contro le legittime proteste delle persone migranti richiusi nel CPR di Milo”, di “sdegno e vergogna in Sinistra Italiana Sicilia e, siamo certi, anche nella maggioranza del popolo siciliano” (da cosa derivi tale certezza conclamata non si capisce bene) e dello “stato già vergognoso in cui versava il Cpr di Trapani è divenuto insostenibile” -e su questo nulla questio- anche se poi si parla di un generico ‘incendio’ ignorandone un pò in modo sospetto, la matrice. Sinistra Italiana, mettendo da parte le posizioni…di parte, denuncia invece in modo importante che i cento e più migranti usciti dal CPR di Milo, dormano adesso fuori “senza materassi, con poche coperte, esposti alle intemperie, consumando cibo freddo e insufficiente e con servizi igienici e docce attrezzati solo per 10”. Poi però, si torna a parlare delle ore successive alla rivolta -termine invero mai usato nella nota dove invece si usa il vocabolo ‘rprotesta’- e dell’azione delle forze dell’ordine “con fumogeni e idranti senza rendersi conto che chi viene colpito da getti d’acqua non ha modo, né vestiti, per cambiarsi ed è costretto a portare addosso per giorni, abiti inzuppati”. In questi centri di permanenza per migranti, purtroppo, la dignità degli uomini e delle donne e i diritti fondamentali sono a rischio e sono i più deboli a soffrirne le conseguenze.

Dal Pd attaccano il governo centrale sulle politiche migratorie dicendole inutili e inefficaci e da Fratelli d’Italia rispondono che proprio loro, quelli del Pd, nei lunghi anni che hanno governato il Paese, hanno fatto nulla ed anzi hanno favorito i problemi che ci sono oggi. Pietro Bartolo, eurodeputato Pd, torna ad affacciarsi al dibattito politico a cinque mesi dal voto europeo e chiede che “il Governo Meloni riferisca in aula ” ma anche che “l’Europa non può far finta di non vedere cosa accade in Italia” mentre Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra vuole sapere da un’interrogazione fatta al ministro Piantedosi, come è stata sedata la protesta e che mezzi hanno usato le forze dell’ordine. “I Cpr, non possono diventare luoghi in cui la dignita’ umana e le condizioni di vita vengono violate”, l’affondo di Enzo Palmeri, segretario organizzativo della CGIL con delega all’immigrazione. Dal centrodestra invece, tutto (o quasi) è silenzio…