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Agricoltura

Crisi idrica. Licata, chiesti in manovra Ars dissalatore per acqua potabile e impianto riuso acque reflue per agricoltura

di Gabriele Bonafede -





Due emendamenti alla manovra finanziaria in discussione all’Ars per la crisi idrica a Licata: 1 milione di euro per realizzare un dissalatore per uso urbano; chiesto anche impianto trattamento acque reflue già depurate, attualmente sprecate perché versate a mare mentre potrebbero essere utilizzate per l’agricoltura.

Tremilacinquecento firme per realizzare un dissalatore a Licata, nell’Agrigentino, dove i turni di erogazione arrivano anche a 25 giorni. Le ha portate all’Ars il deputato M5S Angelo Cambiano che, nel corso dell’incardinamento della finanziaria ter, ha annunciato la presentazione dell’emendamento relativo alla realizzazione dell’impianto. “Queste firme, consegnatemi dal gruppo consiliare M5S Restart – ha detto Cambiano al neo assessore all’Economia Dagnino – sono un gesto simbolico del grido di dolore dei cittadini licatesi che potrebbero avere l’acqua entro quattro settimane, perché tante ce ne vogliono per consegnare un impianto che potrebbe produrre il 15% del fabbisogno cittadino per un costo di poco più di un milione di euro, appena lo 0,5% del valore dell’intera manovra”.

“Venerdì – ha detto Cambiano – arriverà a Licata una nave cisterna che sarà pagata coi soldi dei contribuenti. Siamo tornati indietro di 80 anni, perché è mancata la programmazione. La situazione è drammatica, se non c’è acqua non c’è economia”. Cambiano ha anche annunciato un emendamento per la realizzazione di un impianto per l’affinamento delle acque reflue e l’utilizzo delle stesse per uso agricolo. “E’ assurdo – ha detto – che quest’acqua vada sprecata,. In questo momento il nostro depuratore comunale sversa in mare 75 litri di acqua depurata al secondo che sarebbe preziosissima per l’agricoltura”.