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Cultura

Chiusa Sclafani: Il volto tra i volti Storia, arte e devozione

di massimilianoadelfio -





di MARIO LIBERTO
La magnifica Chiesa Madre è stata il prestigioso scenario di un evento culturale di notevole importanza in occasione della festa del Santissimo Volto di Chiusa Sclafani: l’incontro studio intitolato “Il volto tra i volti. Storia, arte e devozione”.
L’evento ha rappresentato un’occasione straordinaria per esplorare le molteplici sfaccettature legate alla storia, alla fede e alla devozione che circondano il Santissimo Volto di Cristo, il quale costituisce il fulcro nei momenti più significativi della vita della comunità locale.
Il Volto Santo di Chiusa Sclafani è una riproduzione di una delle due copie “originali” sopravvissute, eseguite sotto il pontificato di Paolo V. La sacra immagine riprodotta è attribuita a Mons. Pietro Strozzi, segretario particolare di Paolo V e canonico della Basilica di S. Pietro in Roma. L’opera sacra fu donata nel settembre del 1623 da papa Gregorio XV al frate francescano Innocenzo Caldarera, detto “Fra Innocenzo da Chiusa”, le cui spoglie riposano in un’urna conservata nella chiesa Madre della stessa cittadina. Inizialmente custodito nella chiesetta del convento di S. Vito, il Volto Santo fu poi affidato al Comune e successivamente al parroco dell’epoca Arciprete don Nicola Zito. Attualmente è custodito nella cripta della chiesa Madre dedicata a San Nicolò di Bari, chiusa da uno sportello ligneo a due ante con tre chiavi.
Un argomento centrale è stato il gemellaggio con la Basilica del Santuario di Manoppello (Parrocchia di Chiesti-Vasto), che custodisce un altro Sacro Volto di Cristo. A rappresentare la comunità manoppellina è stato il rettore della Basilica, Frà Antonio Gentili, il quale ha tessuto un legame tra identità, fede e devozione popolare tra le due cittadine.
L’incontro di studio è stato anche un’occasione per riaffermare la memoria storica collettiva locale, promuovendo il patrimonio religioso-culturale tra passato, presente e futuro al fine di garantire una significativa continuità alle generazioni future.
Dopo i saluti istituzionali di don Bernardo Giglio, arciprete di Chiusa Sclafani, hanno preso la parola il sindaco di Chiusa Sclafani, Francesco Di Giorgio, Fra Antonio Gentili, rettore della Basilica di Manoppello, e Manuele Ruvolo, presidente della Confraternita del Santissimo Volto.
Le relazioni scientifiche sono state condotte da illustri esperti: don Giovanni Vitale, direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Monreale, il quale ha approfondito il tema “Fra Innocenzo da Chiusa Sclafani: un religioso al servizio dei sovrani pontifici”; la professoressa Rosalia Francesca Margiotta, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Palermo, ha esposto con grande precisione gli aspetti storici della “Copia del Volto Santo da Roma a Chiusa Sclafani”. Infine, l’architetto Maria Lucia Bondi, referente artistico-culturale del Comune di Chiusa Sclafani, ha trattato il tema “Il Volto Santo e la Devozione a Chiusa Sclafani”. Le conclusioni sono state condotte dall’arciprete don Bernardo Giglio.
L’evento è stato moderato dal giornalista e scrittore Mario Liberto.
Più di duecento persone hanno ascoltato con rigore e rispetto le relazioni storiche, dimostrando la profonda devozione presente tra la popolazione locale verso il Santo Volto.
L’incontro ha offerto a tutti i partecipanti l’opportunità di connettersi con la propria storia, fede e identità, invitandoli a contribuire attivamente alla ricchezza culturale e spirituale della comunità di Chiusa Sclafani.