Leggi:

Attualità

Gravina di Catania e le strisce pedonali. C’è chi le vede e chi invece no

"Questo posto è inusuale per attraversare”. Padre, madre e due figli, tra cui un neonato, se lo sono sentiti dire dopo aver rischiato di essere falciati. “Ma come inusuale? Ci sono le strisce pedonali!”. “Ma dove? Lei le vede?

di massimilianoadelfio -





di ALESSANDRO FRAGALÀ – “Questo posto è inusuale per attraversare”: è quello che un’intera famiglia, padre, madre e due figli, tra cui un neonato, si è sentita dire un secondo dopo aver rischiato di essere falciata da un’auto a Gravina di Catania sulla via Etnea, una delle arterie principali e maggiormente trafficate del comune catanese. Nel racconto dovremmo aggiungere famiglia che rischia di essere falciata sulle strisce pedonali, ma nella fattispecie, come mostra la foto che abbiamo pubblicato, le strisce pedonali sono praticamente invisibili. Chi ci racconta questo episodio lo fa con l’atteggiamento e l’animo di chi ha seriamente avuto paura per la propria incolumità. La frase con cui abbiamo iniziato il nostro racconto, infatti, è arrivata in risposta alle urla e agli insulti che l’automobilista, una donna, aveva ricevuto dai pedoni che stavano per essere falciati. Dopo “questo posto è inusuale per attraversare”, poi, è arrivata una inevitabile contro risposta delle quasi vittime: “Ma come inusuale? Ci sono le strisce pedonali!”. Il dibattito si accende e l’automobilista, indispettita, dice: “Ma dove? Lei le vede?”. E li casca l’asino. Perché, oggettivamente, le strisce pedonali non si vedono più. Tornando al punto in oggetto che si trova subito dopo una curva cieca, va aggiunto come, non di rado, gli automobilisti spingano un po’ troppo sull’acceleratore tanto che, un tempo, erano stati installati dei dissuasori. E qui riprende quello che sembra argomento da “Chi l’ha visto?”. Anche i dissuasori sono spariti da tempo e non sono stati rimpiazzati. Risultato? Chi attraversa la strada perché magari uscendo da casa deve recuperare l’auto parcheggiata, in questo caso, in una piazzola un tempo privata, ma adesso adibita a parcheggio, rischia di essere falciato quotidianamente e deve quasi chiedere scusa alle auto in transito se desidera passare. Una vicenda in cui sono perfettamente mixate incuria e inciviltà. Partiamo dalla seconda: la maleducazione e la noncuranza degli automobilisti è ormai un dato di fatto a Gravina come a Catania. Inutile ricordare che appena qualche mese fa una ragazza di appena 18 anni è morta dopo essere stata investita mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali nei pressi della cittadella universitaria. Una tragedia legata a maleducazione e mancato rispetto delle basilari regole della strada. Altro punto nodale: le regole. Sembra quasi che non esistano più e nel caso degli attraversamenti il mancato rispetto è pressoché totale anche in presenza dei semafori pedonali. Tornando a Gravina, non sono solo le strisce che vi mostriamo in foto ad essere sbiadite: la situazione è simili in diversi punti della città sempre molto trafficati. Una questione di cui più volte è stata chiesta risposta all’amministrazione che, malinconicamente, ha fatto sapere di non avere possibilità economica per ripristinare strisce e segnaletica stradale. Eppure ci sono però delle eccezioni. Qualche tempo fa nella zona in cui si snodano gli svincoli autostradali, proprio dinanzi ad un importante supermercato, sono spuntate (è proprio il caso di dirlo) delle meravigliose strisce pedonali contornate da un rosso impossibile da non vedere. Un miracolo? Probabilmente, ma sembrerebbe che in quel caso le strisce erano state finanziate dai privati. Sulla questione è intervenuto all’Identità il vice sindaco del comune, Claudio Nicolosi: “Ho chiesto personalmente che venissero ripristinate le strisce pedonali dinanzi alle scuole, perché l’anno scolastico non poteva partire con questa mancanza. Questo è stato fatto. Per il resto del paese si è, purtroppo, perso tempo per affidamenti, pratiche burocratiche e per i noti problemi economici, ma è intenzione dell’amministrazione risolvere prima possibile il problema. Posso dirvi che, come mi hanno riferito gli organi competenti, che al massimo nel giro di una settimana dovrebbero partire i lavori”. Vedremo. Noi dell’Identità mettiamo il nodo e stiamo allerta per vedere se tutto sarà concretizzato.