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Attualità

Catania la provincia con più stranieri residenti. Alla Caritas presentato il rapporto con i dati Istat

di Alessandro Fragalà -





Catania è una città sempre più multinazionale e cresce di circa mezzo migliaio di persone con una tendenza positiva del 4%, attestandosi come la prima provincia siciliana per numero di stranieri. Nel dettaglio la popolazione straniera residente a Catania tra il 2022 e il 2023 è passata da 13.816 a 14.359 unità che valgono poco meno del 5% del totale della popolazione residente. E’ quello che registrano i dati dell’Istat che sono stati raccontati e commentati durante la presentazione del report Caritas Migrantes 2023 “Liberi di scegliere se migrare o restare”. Ai lavori di questo interessante congresso hanno partecipato Mons. Salvatore Genchi, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Catania, don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas di Catania e don Carlo Palazzolo, direttore Migrantes Catania. Insieme a loro anche il giornalista Antonio Leo, che ha moderato l’incontro, e Simone Varisco, curatore del Rapporto Caritas-Migrantes. Quello che emerge, numeri alla mano, è la crescita della popolazione straniera residente, anche se l’incidenza sul totale dei residenti (4,8%), pur essendo superiore a quella siciliana (circa il 4%), è ancora inferiore a quella nazionale (8,6%). Catania, dunque, si conferma la prima provincia siciliana per numero di stranieri residenti, pari a 36.357, seguita da Palermo (35.336) e Ragusa (33.638). Il dato etneo vale il 18% del totale dei residenti a livello siciliano (pari a poco più di 200mila) e, tra i comuni della provincia, il primo, ma questo era abbastanza scontato è Catania con 14.359 stranieri residenti registrati, secondo nell’isola solo a Palermo che ne attesta 25.019. Ma quali sono gli stati rappresenti dalla presenza di cittadini a Catania? La prima comunità del comune etneo proviene dallo Sri Lanka (2.540), seguita dalla Romania (1.908), e dal Bangladesh (1.318). Poi Mauritius (972), Senegal (929) e Cina (915, ma in questo caso il dato non è assolutamente veritiero). “Il comune interesse nella carità, che anche quest’anno si arricchisce del prezioso contributo dell’Ufficio pastorale per i Migranti – spiega don Nuccio Puglisi -, non può non tenere in considerazione, oltre all’urgenza di soccorrere al meglio questi nostri fratelli, un necessario focus sugli strumenti e sulle risorse che possono aiutarci a sostenere questo impegno, ricordando sempre che, dietro ogni migrante, vi è sempre un uomo o una donna, un bambino, un dramma, una storia”. Storie di migranti che raccontano anche il consolidamento della loro presenza sul territorio, andando oltre l’emergenza di viaggi e arrivi. Lo dicono le imprese straniere attualmente registrate in Sicilia, pari a circa 30mila secondo i dati Unioncamere, con un’incidenza in crescita (circa 200 imprese in più tra il primo e secondo semestre del 2023)  ma ancora contenuta sul totale delle imprese regionali (6,3%). Un dato, questo, decisamente diverso a quello delle altre regioni italiane: Liguria (16%), Toscana (15,8%), Emilia-Romagna (13,7%), Lombardia (13,6%). A Catania, dove sono poco meno di 1.500, l’incidenza è ancora più bassa (5,3%). “Il rapporto Immigrazione Caritas Migrantes – evidenzia don Carlo Palazzolo – rappresenta per la comunità diocesana di Catania e per quanti operano per l’edificazione di una società che sappia accogliere e integrare i migranti, un importante strumento di conoscenza, di discernimento e di ricerca. Questo strumento, infatti, permette di prendere coscienza della realtà in cui viviamo, che va assumendo un volto sempre più multiculturale e multireligioso, e di guardare ai migranti non come numeri, o peggio ancora come dei nemici da combattere, ma come persone da riconoscere e tutelare e alle quali va riconosciuto il diritto di emigrare, di restare o di ritornare nella propria terra”.  In Italia, allargando ulteriormente il raggio dell’analisi, c’è una tendenza ormai consolidata con oltre 5 milioni di cittadini stranieri residenti nel 2023, dato in crescita rispetto al 2022, in maggioranza nel Nord Italia (59,1% dei residenti totali). A fronte di questi numeri, c’è comunque un elemento evidenziato di particolare rilievo che si lega in generale alla tendenza alla denatalizzazione in atto nel paese: “Secondo i dati forniti nel Rapporto – spiega Simone Varisco – i nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 sono diminuiti del 28,7%, passando da quasi 80 mila a meno di 57 mila: è ormai da un decennio che il numero di nuovi nati stranieri diminuisce costantemente e sempre più (-5% negli ultimi due anni)”.