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Catania, i percorsi del caos e l’inverno della maleducazione

di Redazione -





Catania, ore 8.40 circa di un normalissimo lunedì mattina. Migliaia di auto che dall’hinterland si riversano verso il centro della città in direzioni di scuole, uffici e negozi vari. Le temperature quasi invernali invogliano a prendere l’auto, lasciando a casa moto e motorini. Il caos è pressoché totale. Ma al peggio non c’è mai fine. Ci troviamo nella zona di Piazza Verga e precisamente dinanzi alla comando provinciale dei carabinieri. Un camion di enorme dimensione cerca di svoltare a sinistra per entrare nella piazza dove si affaccia l’ex hotel Excelsior e si mostra nella sua maestosità la fontana dedicata ai Malavoglia di Giovanni Verga. Per le auto parcheggiate ovunque e per le dimensioni extra large, il camion non riesce a svoltare. E all’improvviso è caos assoluto. Nel frattempo le auto in coda cominciano ad aumentare e, in tantissimi, per la fretta cominciano a dare fiato ai clacson delle auto.

Non è il concerto di Capodanno, ma poco ci manca. L’autista del camion comincia a effettuare manovre assolutamente improponibili rischiando di speronare auto in sosta o i motorini che, indomiti, continuano a scorrazzare sgattaiolando nei pertugi stradali rimasti. C’è chi scende dall’auto e prova, giustamente, a convincere l’autista a cambiare strategia, proseguendo dritto per via Ventimiglia. Ma lui, non catanese, non demorde sostenendo che il navigatore gli aveva indicato di svoltare per raggiungere la sua meta e, in nessun caso, avrebbe cambiato percorso, anche per non sprecare carburante. Il caos aumenta e dopo una ventina di minuti di blocco totale, il traffico della zona di Corso Italia e del tribunale è completamente in tilt. In tutto questo contesto che assomiglia più che alla civiltà al teatro dell’assurdo di Samuel Beckett, all’orizzonte non si vede un rappresentante delle forze dell’ordine o dei vigili urbani. Anarchia assoluta. E, purtroppo, non è una novità a Catania negli ultimi tempi. L’episodio che abbiamo vissuto in prima persona è solo l’esempio di un caos generale dovuto a diversi fattori. In primis alla maleducazione diffusa con cui si circola per le strade in barba alle più basilari norme del codice della strada.

Poi c’è l’aumento, clamoroso, delle auto che ogni mattina si dirigono in città. Dovuto alle temperature invernali, come detto, ma soprattutto ad una precisa scelta culturale. I mezzi pubblici non vengono utilizzati, nonostante la crescita della metropolitana e le promozioni promosse dal comune che permettono di acquistare un abbonamento integrato bus-metro-parcheggi scambiatori a soli 20 euro per un anno. I catanesi l’auto non la mollano, magari perché andrebbe migliorato il sistema di trasporto pubblico che coinvolge l’hinterland, da cui arrivano la maggior parte delle auto. Ma questa è un’altra storia, sulla quale certamente torneremo. Tra i fattori del caos quotidiano c’è anche una ormai atavica mancanza di vigili urbani. I numeri che ci prospetta l’assessore al ramo Alessandro Porto, non lasciano spazio a dubbi e scagionano l’amministrazione comunale.

“La pianta organica di Catania – spiega l’assessore – prevede almeno un migliaio di vigili. Non ne abbiamo a disposizione 240. Tra questi 46 hanno un contratto a tempo determinato, con 23 persone prossime alla scadenza. Ma non solo: dei vigili in organico circa un centinaio sono inabili all’attività su strada”. Per tirare le somme i vigili a disposizione sono poco meno di 140 e a 23 scadrà a breve il contratto. Oltre alla questione numerica, poi, c’è anche quella che riguarda i servizi svolti. “Negli ultimi anni – spiega ancora l’assessore Alessandro Porto – sono aumentati i servizi di competenza dei vigili urbani, tra questi c’è anche il controllo delle discariche abusive che fioriscono un po’ ovunque dopo l’eliminazione dei cassonetti per il passaggio alla differenziata. Poi dobbiamo occuparci anche del controllo delle denunce anonime presentate in Procura che riguardano gli abusi edilizi. Nonostante tutte queste difficoltà, conclude, abbiamo dimostrato di essere presenti e in questo senso ci sta aiutando la collaborazione con altre forze dell’ordine, fondamentali per il controllo della movida”.