Catania, giro di vite sul fenomeno delle corse clandestine
E Catania si scoprì una città equina, amante dell’ippica e del galoppo. Peccato, però, che in città non esiste un ippodromo e che tutta questa passione si palesi non alla luce del sole. Perdonate il sarcasmo che serve solo ad introdurre una questione che di satirico ha veramente poco.
Per capire cosa succede è necessario fare un passo indietro: qualche giorno vi abbiamo raccontato della corsa clandestina documentata in un video messo in rete dall’influencer animalista Enrico Rizzi. Un video che, evidentemente, ha smosso qualcosa imponendo, è proprio il caso di dirlo, un netto giro di vite per provare ad arginare il fenomeno.
Ed è così che Catania, dopo le operazioni di Polizia e Carabinieri, si scopre piena di stalle abusive nascoste tra i vicoli più remoti della città e per questo prive dei minimi requisiti previsti dalla legge in questo senso. Risultato? Animali maltrattati e vessati, costretti a vivere segregati in spazi piccolissimi, prima di essere drogati e messi in strada per la corse clandestine. Partiamo dalla Polizia che ha eseguito un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, sequestrando 5 cavalli maltrattati, 29 bombe carta e un laboratorio alimentare abusivo. Le perquisizioni hanno interessato 5 stalle abusive, dove sono stati trovati cavalli senza microchip e in pessime condizioni igienico-sanitarie. Nelle stalle sono stati rinvenuti anche farmaci dopanti, utilizzati per le corse clandestine.
Tre persone sono state denunciate per maltrattamenti di animali. Per non farmi mancare nulla, poi, sono stati sequestrati anche 29 manufatti esplosivi illegali e un uomo è stato arrestato per detenzione illegale di materiale esplosivo. Infine è stato scoperto un laboratorio abusivo per la preparazione di cibo in pessime condizioni igieniche e senza autorizzazione. I cavalli sono stati affidati a una struttura apposita, stessa sorte dei cavalli sequestrati (finiti in un maneggio dell’ennese) nell’operazione gestita, invece, dai carabinieri.
In questo caso è stata Sequestrata una stalla abusiva nel quartiere “Villaggio Dusmet” di Catania e sono stati salvati due cavalli che versavano in condizioni di maltrattamento. I due animali, un cavallo adulto soprannominato “Cirasa” e un pony di nome “Van Nisterlooij”, trovati particolarmente nervosi e spaventati, vivevano in un manufatto grezzo di circa 40 metri quadri in blocchetti di cemento, con all’interno due piccoli box di circa 10 e 7 metri quadri. La stalla era priva delle necessarie autorizzazioni e non garantiva i requisiti minimi sanitari e strutturali per il benessere degli animali.
Il titolare della stalla, un uomo di 57 anni pregiudicato, è stato denunciato per “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura”. Nel corso dell’operazione, la cognata del proprietario della stalla si è opposta al sequestro, si è posizionata dinanzi alla porta di accesso dell’edificio, trascinando con sé il nipote disabile in carrozzina, e ha danneggiato l’autovettura di servizio dei Carabinieri, mentre insultava pesantemente i militari con epiteti e locuzioni irripetibili.
La donna è stata denunciata per resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento. Solo nel 2023, i Carabinieri di Catania hanno denunciato 65 persone, sequestrato 19 cavalli e interrotto due corse clandestine.
L’Arma, nel dare notizia dell’odierno sequestro, ha riportato numeri significativi relativi alle corse clandestine di cavalli nel catanese: 65 persone denunciate, sanzioni per oltre 100mila euro e 19 cavalli posti sotto sequestro. Nello scorso novembre, invece, la Polizia di Stato aveva tolto dalla disponibilità dei proprietari, 12 cavalli e posto sotto sequestro 12 stalle abusive sempre nel quartiere di San Cristoforo.
“Sono numeri spaventosi che, temo, rappresentino solo una parziale visione di un fenomeno radicato soprattutto grazie alla latitanza del mondo politico. Le stalle – ha sottolineato Enrico Rizzi complimentandosi con le forze dell’ordine catanesi – si confermano ancora una volta in città e sono molto diffuse. La sensibilità dei cittadini è per fortuna di gran lunga superiore a quella delle rappresentanze politiche”.