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Carnevale di Sciacca: secoli di tradizione e di coinvolgimento popolare

di Redazione -





di FRANCESCA GALLO
Maestosi carri allegorici, sfavillanti gruppi mascherati, sulle note di trascinanti inni carnascialeschi hanno caratterizzato la quattro giorni dedicata al Carnevale di Sciacca, annoverato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali tra i Carnevali Storici d’Italia. Un’autentica esplosione di creatività, di arte, colori e divertimento per grandi e piccini che anche quest’anno ha richiamato un folto pubblico di visitatori, facendo registrare boom di prenotazioni in tutte le strutture ricettive cittadine.
Ad aprire i festeggiamenti, lo scorso martedì grasso, dopo un primo rinvio a causa delle condizioni meteorologiche avverse, la tradizionale cerimonia di consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco alla maschera simbolo del Peppe Nappa, che ha dato il via alla kermesse, svoltasi per il secondo anno consecutivo nel circuito di via Salvatore Allende, nel quartiere Perriera, con organizzazione a cura della Futuris srls, società che si è aggiudicata il bando per l’affidamento della gestione, realizzazione e promozione dell’evento, patrocinato dalla Regione Siciliana. Un lungo weekend di spettacolo quello che si è appena concluso, variegato e dinamico, con diversi ospiti, comici e Dj, alternatisi tra un’esibizione e l’altra dei gruppi mascherati e delle recite dei copioni satirici, sui due palchi allestiti per l’occasione in un contesto che ha proposto anche un’area attrezzata dedicata allo street food, uno spazio per bambini, il Kids Village, con animatori, mascotte e personaggi dei cartoon e un luna park con un’imponente ruota panoramica. Scenario che ha fatto da cornice alla quattro giorni di parate con protagonisti assoluti i carri allegorici.
Sei quelli in concorso per l’edizione 2024: “La resa dei conti” dell’associazione culturale La Bomboniera, “Le false verità”, dell’associazione La Nuova Isola, il carro allegorico “Vecchio Cinema (in) Paradiso, dell’associazione Nuova Arte 96, il carro dal titolo “L’apparenza inganna”, dell’associazione culturale La Nuova Avventura, quello dell’associazione Aurora 08, “Ma che voice” e il carro allegorico “Che ne vada la pena”, dell’associazione Anima e Cuore. Autentiche opere d’arte, frutto di un’abile maestria locale radicata nel tempo e portata avanti ancora oggi tra mille difficoltà per mancanza di spazi e locali adeguati alla costruzione delle portentose strutture che vengono assemblate, pezzo per pezzo, affinché ogni bozzetto prenda forma per dare vita a dei veri e propri capolavori della cartapesta, rimasti per quattro giorni al centro della scena.
Attorno diverse iniziative collaterali, alcune anche dai risvolti sociali, con ritagli di festa portati tra le corsie dell’Ospedale Giovanni Paolo II, a beneficio dei pazienti del centro diurno Alzheimer e del reparto di pediatrica, altri destinati ai ragazzi e alle famiglie di alcune onlus del territorio e ai detenuti presso la Casa Circondariale di Sciacca.
A coinvolgere il pubblico attività come il challenge fotografico “Obiettivo Carnevale 2024”, promosso dall’Associazione L’AltraSciacca e dalla community instagram Igers Agrigento; l’instawalk, la passeggiata social-fotografica guidata e la mostra fotografica “Sciaccarnevale-Scatti in festa IV Edizione”, esposizione allestita all’interno del Museo del Carnevale con trenta foto selezionate dalla collezione storica donata al Comune dall’ex Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca, scattate durante le edizioni svolte tra il 1967 e il 1999 che ha proiettato il visitatore in un autentico tuffo nel passato.
Una storia quella del Carnevale di Sciacca lunga secoli, con documentazioni risalenti al 1626 e nell’Ottocento citato anche da Giuseppe Pitrè. La sua tradizione nasce come appuntamento goliardico, di origine contadina. Da momento gastronomico è andato via via sviluppandosi. Sul finire dell’800 nascevano i primi cortei mascherati allestiti con rudimentali carretti, poi le prime “carruzzate” trainate inizialmente da animali e un nutrito gruppo di persone sopra le piattaforme che con suoni, canti e recite di testi dialettali, intratteneva il pubblico. Inarrestabile l’evoluzione progressiva che ci consegna oggi un Carnevale di assoluto pregio e di grande richiamo, confermato dalle migliaia di presenze e dall’interesse mediatico nazionale registratisi nei confronti della manifestazione, a conclusione della quale, per la prima volta, si è proceduto con la proclamazione del carro allegorico vincitore, archiviando di fatto un’attesa lunga anche settimane.
Ad aggiudicarsi la vittoria dell’edizione 2024 del Carnevale di Sciacca, il carro allegorico “Le False Verità” realizzato dall’Associazione culturale La Nuova Isola. Secondo classificato “Vecchio Cinema (in) Paradiso, terzo “L’apparenza inganna”, quarto classificato il carro “Ma che voice”, quinto “La resa dei conti”, sesto il carro “Che ne vada la pena.
Questo il verdetto finale a cui si è arrivati attraverso il tradizionale voto della giuria tecnica di esperti che di ogni carro allegorico ha valutato architettura e modellazione, decorazione e pittura, movimenti, effetto scenico, inno, allegoria, copione, gruppo mascherato, costumi e coreografie.
Voto a cui si è aggiunto, per la prima volta, quello della giuria popolare, assoluta novità di questa edizione che ha dato voce alla gente. Ad esprimere il proprio giudizio sono stati chiamati gli spettatori che, previo acquisto del biglietto d’ingresso, hanno avuto potere decisionale, incidendo nella misura del 35% sulla classifica definitiva della competizione.
Una scelta anche questa che si colloca nel solco di una tradizione radicata, capace di generare un coinvolgimento popolare unico nel suo genere. Un evento che prende tutti, tra carristi, scrittori, poeti, compositori, musicisti, cantanti, ceramisti, scenografi, sarte, famiglie e adesso anche il pubblico, impegnati, ognuno nel proprio ruolo, a curare al massimo ogni dettaglio. Dalla modellazione dei carri allegorici, all’allestimento dei costumi a tema, dalla preparazione delle coreografie, alla composizione ed esecuzione degli inni, dalla scrittura alla recita del copione satirico, quest’ultimo uno degli elementi più caratterizzanti della festa che rende il Carnevale di Sciacca unico in Italia. L’epilogo come da copione, a notte fonda, con la cerimonia di chiusura del Carnevale che riconsegna le chiavi della città al Sindaco di Sciacca e cede il posto al Rogo del Peppe Nappa.