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Attualità

Cardiochirurgia pediatrica Taormina declassata: esplode la polemica

di Andrea Scarso -





TAORMINA – Il destino della cardiochirurgia pediatrica di Taormina finisce al centro del dibattito politico nazionale. Durante il question time alla Camera, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha confermato quanto contenuto nel nuovo Piano operativo della rete di cardiochirurgia pediatrica: il reparto del Bambino Gesù di Roma, attivo nella cittadina ionica dal 2010, diventerà un centro “spoke” sotto il coordinamento del Civico di Palermo, indicato come struttura “hub” e affidato alla gestione del Policlinico San Donato Milanese, il gruppo sanitario guidato dall’ex ministro Angelino Alfano.

La polemica politica

La notizia ha subito acceso lo scontro politico. La deputata del Pd Stefania Marino ha chiesto chiarimenti sottolineando che la proroga concessa a Taormina «non risolve nulla e rischia di cancellare un presidio di eccellenza fondamentale per i bambini siciliani». Duro anche il Movimento 5 Stelle all’Ars: il capogruppo Antonio De Luca ha definito la scelta «ingiustificata e vergognosa», accusando il governo regionale di “calpestare le famiglie” e di voler ridimensionare Taormina a vantaggio di Palermo.

Il giallo dei numeri

Ad alimentare la polemica ci sono i dati clinici, contraddittori tra loro. La Regione, nel documento inviato al Ministero, attribuisce a Taormina 65 interventi nei primi sei mesi del 2025, con un indice di complessità pari a 3,9, mentre al Civico di Palermo ne riconosce 35 con indice 5,5. Ma dagli stessi uffici del Civico arrivano numeri diversi: 43 interventi con complessità 2,6 e un disavanzo economico vicino al milione di euro, oltre a un tasso di occupazione dei posti letto sotto il 50%.

Dati che cozzano anche con quanto riportato a Taormina, dove le cartelle cliniche parlano di 114 interventi nello stesso periodo, con un livello di complessità medio compreso tra 4 e 5.

La nuova rete

Nonostante le contestazioni, il documento regionale stabilisce che i casi più gravi confluiranno a Palermo, mentre a Taormina resteranno gli interventi a bassa e media complessità. «La rete regionale – si legge – è coordinata dalla struttura dell’Arnas Civico di Palermo». In sostanza, sarà il centro palermitano – oggi sotto la regia del gruppo San Donato – a decidere come distribuire i pazienti tra i due poli.

Le accuse dei 5 Stelle

Il M5s parla apertamente di “operazione politica”. «Non si tratta di sanità ma di potere – accusa De Luca –. Taormina ha garantito qualità e risultati, mentre Palermo, a due anni dall’apertura, ha ridotto i posti letto attivi per mancanza di domanda. Eppure il governo Schifani retrocede Taormina a semplice spoke, togliendole autonomia e piegandola a logiche di protagonismo palermitano».