Carabiniere ferito in sparatoria a Giarre, Catania. Un arresto
Ha già lasciato l’ospedale il carabiniere ferito in sparatoria la scorsa notte in un chiosco di Trepunti, a Giarre (Catania).
il vicebrigadiere è stato colpito di striscio alla testa da un proiettile esploso da un 50enne che è stato arrestato dai carabinieri poche ore dopo la fuga.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, a sparare sarebbe stato un 50enne, già noto alle forze dell’ordine, al culmine di una lite con il titolare di un chiosco nella frazione di Trepunti, a cui l’uomo avrebbe rivolto un’esplicita minaccia poco prima di allontanarsi. Dopo essere andato via, infatti, il 50enne è tornato e ha esploso diversi colpi di arma da fuoco, incurante della presenza dei carabinieri già sul posto. Immediata è scattata la caccia all’uomo che ha consentito di rintracciare il 50enne mentre stava facendo rientro a piedi a casa. Il brigadiere in servizio a Giarre è stato immediatamente soccorso e condotto in ospedale. Ha riportato una ferita lieve alla testa e non è in pericolo di vita.
Nsc: “Violenza inarrestabile, si investa su sicurezza operatori”
Sulla vicenda intervengono Toni Megna e Igor Tullio, segretari nazionali del Nuovo Sindacato Carabinieri, entrambi siciliani. “Esprimo la mia vicinanza al carabiniere ferito in sparatoria che è stato tutelato, oltre che dalla sua prontezza, anche dalla sorte, ma quest’ultima non è un dispositivo di protezione individuale: l’ascesa della violenza nei confronti delle forze dell’ordine è ormai inarrestabile”, dice Megna.
“Forse per far comprendere il sacrificio, il coraggio che necessita e il rischio quotidiano che si corre – aggiunge Megna -, bisognerebbe sperimentare per un periodo il servizio in strada a fianco degli operatori di Polizia, a stretto contatto con le mille sfaccettature del mestiere che svolgiamo e le emergenze da gestire con decisioni da prendere in pochi secondi. Sarebbe un’ottima campagna di sensibilizzazione a nostro favore, al pari di quella che qualcuno porta avanti in merito alle pessime condizioni carcerarie e alla vita disumana dei detenuti. Prima di piangere il prossimo collega in strada, magari meno fortunato del brigadiere di Giarre, auspico che il Governo metta in atto interventi adeguati e pene più severe”.
“Nei giorni scorsi abbiamo chiesto al Governo di intervenire immediatamente sulla dotazione di sottogiacca per le forze dell’ordine, che offra protezione completa da colpi da sparo e da taglio nei servizi esterni – aggiunge Tullio -. Si tratta di un investimento sulla sicurezza a livello nazionale che costerebbe poco più della sistemazione di una villa o di una stazione ferroviaria. Sarebbe opportuno che la nostra richiesta si trasformasse in una proposta bipartisan da parte delle varie forze politiche”, conclude Tullio.