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Attualità

Candidato sindaco beccato a gettare i rifiuti in strada

di Alessandro Fragalà -





Predicare bene e razzolare male.
Chi non ha mai sentito questo proverbio, anzi, scagli la prima pietra chi, nel corso della vita, non se lo è sentito dire da una persona più grande.
Un vero e proprio must esistenziale che, nonostante sia di natura popolare, è azzeccato in numerose occasioni.
E nella storia che vi stiamo per raccontare, questo proverbio calza a pennello, perché il protagonista, soprattutto negli ultimi mesi, ha predicato, e molto, su tutte le latitudini social e non social.
Salvo, poi, razzolare davvero male.
Una vicenda che, in poche ore, ha scatenato incandescenti polemiche, soprattutto nell’universo politico cittadino.
Tutto per un video.
Un video dove si vede un uomo che, parcheggiato il suo Suv ai lati di una strada nella zona di Piano Tavola (territorio di Belpasso, in provincia di Catania), abbandona tre sacchi di rifiuti, alimentando una micro (non tanto micro a dir il vero), discarica abusiva.
Tutto abbastanza normale, purtroppo, a Catania e nel catanese, se non fosse che il protagonista del video è l’ex candidato sindaco ed ex consigliere comunale, Lanfranco Zappalà.
I fatti ripresi dal video delle telecamere poste proprio per beccare gli incivili, risalgono al pomeriggio dello scorso 28 gennaio.
Un video diventato immediatamente virale nei social, soprattutto Facebook, inoltrato migliaia di volte nelle varie chat di Whatsapp.
Chi di social ferisce, di social perisce, verrebbe da dire.
Si perché il protagonista, durante la campagna elettorale delle ultime amministrative catanesi, ma anche nei mesi successivi, ha inondato i social di video in cui denuncia, giustamente, le varie magagne della città di Catania e tra queste, più di una volta, le mini e meno mini discariche abusive sparse per la città.
“Si sa che la gente dà buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio.
Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio”, così cantava e scriveva la meravigliosa penna di Fabrizio De Andrè nella storia “Bocca di Rosa”, così è stato per il record man di presenze in consiglio comunale a Catania e candidato sindaco con una lista civica nell’ultima tornata.
Beccato e multato dalla polizia municipale del comune di Belpasso, mentre lasciava dei rifiuti in strada, Zappalà ha provato a difendersi affidando le sue parole al portale di informazione CataniaToday: “Avevo visto le telecamere, ma speravo che i sacchi con dentro fogliame umido, messi a bordo strada e non gettati direttamente nel terreno, potessero essere portati via dagli operatori ecologici successivamente. Pagherò la multa”.
E ancora: “Sottolineo – ha continuaton- che non si trattava di materiale pericoloso o particolarmente inquinante, ma solamente di fogliame e non rifiuti. Ad ogni modo, quando sono stato chiamato telefonicamente dal comando della polizia municipale di Belpasso ho ammesso subito le mie responsabilità. Pagherò l’ammenda chiaramente, anche se ritengo che dietro la diffusione delle immagini ci sia un disegno politico”.
Che ci sia o meno un disegno politico, la politica non ha perso tempo a farsi sentire e intervenire sulla questione, a cominciare dal primo cittadino di Catania, Enrico Trantino, che, evidentemente, aveva qualche sassolino da togliersi.
Anche lui si è affidato ai social e alla sua pagina Facebook in cui è particolarmente attivo. “Un ex qualcosa (non aggiungo altro), – ha scritto Trantino – spesso pubblica video di discariche cittadine chiedendo cosa stia facendo il sindaco. Ho sempre precisato che noi bonifichiamo e controlliamo, ma rispetto alla dimensione del fenomeno non riusciamo a contenere queste criminali manifestazioni di degrado.
Mi sono sempre chiesto quanti, tra coloro che si lamentano, paghino i tributi e siano esenti da colpe. Oggi mi è giunto un video che ritrae questo ‘ex’ mentre, dal suo Suv, abbandona tre grandi sacchi di rifiuti in una di queste improvvisate discariche.
Ho sempre preferito pesare – conclude Trantino – le persone per come agiscono, più che per quel che dicono. Ma rispetto al complessivo degrado che ci stringe, abbiate il pudore di tacere, a meno che non siate cittadini modello. La città siamo tutti noi, non chiediamo agli altri di fare quel che noi non siamo in grado di fare”.