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Brucia il suo cane e rischia il linciaggio: salvato dalla polizia

di Redazione -





“Era un cane aggressivo, un killer da combattimento, un posseduto. Per questo l’ho bruciato, meritava questa fine”. Le parole sono dell’uomo che martedì sera, a Palermo, ha dato fuoco ad un Pitbull adesso ricoverato in fin di vita in una clinica veterinaria. Ieri mattina, alcuni animalisti sono stati avvisati della sua presenza al Giardino Inglese di Palermo, vicino a dove è stato bruciato il cane e lo hanno fermato. “Ha aggredito un barboncino al Teatro Massimo e lo ha lasciato in fin di vita – ha detto agli animalisti – Non mangiava il cibo del supermercato, voleva sangue, si mangiava i gatti”. L’uomo ha cercato di andare via ma è stato accerchiato dalla folla e sono arrivati i carabinieri. L’uomo è stato colpito da un’ombrellata mentre minacciava di denunciare tutti. I militari lo hanno caricato in auto e lo hanno portato via. Si di lui, c’è la denuncia per aver bruciato Aron, in via delle Croci. “Un criminale a piede libero, con gravi patologie psichiatriche che ritiene giusto bruciare il proprio cane – dicono in un documento ENPA, I canuzzi di Marzia, Maria Onlus Ada, Felici nella coda, SOS primo soccorso, Ridai la vita ad un rott OdV – Nessuno interviene nonostante il comune abbia ufficio benessere animale con tanto di assessore, non pervenuto. L’ennesima dimostrazione che le pene sono troppo basse . Se non si mette mano alla legge, succederà ancora”. Le associazioni animaliste, hanno detto che sporgeranno denuncia anche contro il comune di Palermo, per essere “assente nel richiedere l’applicazione (ove non fatto) dell’articolo 544 ter per maltrattamento animale, eventuale sequestro del cane e la custodia di Aron come corpo del reato”. Gli stessiu animalisti, hanno pure organizzato una manifestazione in via delle Croci per domani alle 13 e chiedono provvedimenti immediati contro l’uomo dicendo che in passato, aveva occupato abusivamente un’area sequestrata. “Chiediamo leggi adeguate; accanirsi sugli animali è un segno di enorme pericolosità sociale”, sostengono le associazioni. L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente chiede “il sequestro del cane” pronta ad intestarselo per poi mandarlo “in una famiglia dove possa vivere con umani che si prendano cura di lui”. Il costo per le cure di Aron, è molto elevato e ancora non si sa chi dovrà pagare per salvarlo. Unanime comunque l’idea che semmai Aron si salvasse, non torni a vivere con chi lo ha bruciato.