Beni confiscati in Sicilia 90 comuni inadempienti
Progressi nella trasparenza riguardante i beni confiscati nelle amministrazioni comunali. Su 1100 comuni analizzati, destinatari di beni immobili confiscati, dopo la richiesta di accesso civico, ben 724 hanno reso pubblici gli elenchi sul loro sito internet, raggiungendo una percentuale del 65%. Questo rappresenta un significativo miglioramento rispetto al 2022, quando solo il 36,5% dei comuni (392 su 1073) lo faceva. Anche la situazione negli enti sovracomunali è stata valutata: su 11 province e città metropolitane destinatarie di beni confiscati, solo 3 non hanno pubblicato gli elenchi, mentre delle 6 regioni italiane interessate, la Regione Lazio e la Regione Calabria hanno presentato criticità di trasparenza. Libera ha presentato la terza edizione di “RimanDATI”, un rapporto nazionale che esamina la trasparenza degli enti territoriali riguardo ai beni confiscati, realizzato in collaborazione con il Gruppo Abele e il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, con il prezioso contributo di Istat. Secondo Libera i dati migliorano in tutte le regioni. Dopo la discesa del 2022, risale lentamente la Calabria, dove si passa dal 18,8% dello scorso anno al 49,8%. Lo stesso dicasi per la Sicilia, dove, a fronte del 29,9% del 2022, nel 2023 si arriva al 56,5%. Eppure, Libera boccia in parte la Sicilia: perché sui 207 Comuni destinatari di beni immobili confiscati, 90 non pubblicano l’elenco sul loro sito internet, così come previsto dalla legge. Si tratta del 43% del totale, mentre sono 117 quelli che pubblicano le informazioni sui patrimoni confiscati loro destinati. Il primato negativo spetta ai Comuni della Provincia di Ragusa, dove su sei destinatari di beni confiscati, ben quattro non pubblicano l’elenco. Non va meglio nell’Ennese, dove su nove Comuni sono cinque a non pubblicare l’elenco. Nella Provincia di Messina sono 18 i Comuni che non pubblicano sui 34 complessivi, mentre nella Provincia di Palermo, su 50 comuni, sono 15 quelli inadempienti. Un approfondimento è stato fatto sulla modalità di pubblicazione dell’elenco, da cui dipende in maniera sostanziale la qualità dei dati messi a disposizione. In Sicilia il 24,2% dei Comuni pubblicano in formato aperto e quasi il 27% in formato Pdf ricercabile. Il monitoraggio ha riguardato anche altre informazioni fondamentali sulla vita del bene confiscato: il 46% dei Comuni non specifica i dati catastali, il 44,6% non specifica la tipologia e ben il 64% non specifica la consistenza (informazioni sulla metratura o sugli ettari del bene confiscato).