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Banca Agricola Popolare di Ragusa, l’incognita del rinnovo a Equita Sim

di Salvatore Cannata -





La vicenda delle azioni in Banca Agricola Popolare di Ragusa ha perso la forza emotiva di qualche tempo fa, fra proteste, sit in, levata di scudi ed interventi pure parlamentari anche perché l’istituto di credito si è mosso per provare ad arginare un fiume in piena. Il quadro che si disegnava, era parecchio complicato. Drammatico per alcuni risparmiatori che avevano investito ogni risorsa su queste azioni che sembravano una sorta di ‘eldorado’ e che, più o meno da un giorno all’altro, si ritrovarono in braghe di tela. C’è stata una stasi nell’azione contro BAPR. Si è aperto un dialogo, si sono trovate le soluzioni alle situazioni più difficili. Si è cercato, insomma, di porre un argine all’emorragia. Ma adesso BAPR a proposito delle sue azioni, ha annunciato di aver rinnovato il contratto con Equita Sim al fine di sostenere la liquidità negli scambi delle proprie azioni. E così, silente da qualche tempo sulla questione, è tornata in queste ore a farsi sentire l’Associazione Utenti e Consumatori: “Facendo i conti, l’importo da solo non riuscirà a far mantenere alle azioni il prezzo attuale per tutto l’anno 2024. Il futuro è tutto da vedere quindi – spiega una nota proprio l’ADUC – anche perché dal 1 gennaio le azioni Banca Agricola Popolare di Ragusa sono scambiate nel comparto 2 (gate 2) del segmento Equity auction della piattaforma Vorvel (nuovo nome di Hi-Mtf)”. Rispetto al passato, tra l’altro, sparisce il periodo di controllo attivo quando nel periodo intermedio bimestrale la consistenza degli scambi risultava inferiore alla soglia dello 0,6% del totale.

“La soglia di riferimento – prosegue l’ADUC – è del 3% delle azioni, ossia 866.156 titoli. Il ricalcolo del prezzo di riferimento verrà adesso effettuato al termine del periodo di osservazione di dodici mesi. Il comparto 2 presenta per BAPR il requisito di liquidità minimo allo 0,8% delle azioni in circolazione, quindi 230.975 titoli”. Se nel corso dell’anno la soglia non verrà raggiunta, il titolo passerà nel comparto 1 (gate 1) che ha regole simili alle precedenti. Se gli scambi saranno compresi tra lo 0,8% e l’1%, i nuovi limiti di variazione in aumento o in decremento saranno pari all’8%. Se invece gli scambi saranno tra l’1% e l’1,2% delle azioni in circolazione, la banda di oscillazione sarà del 6%. Se superiori alla soglia dell’1,2%, la banda sarà portata 4% in più ed in meno rispetto al prezzo di riferimento. “Sappiamo – scrive l’associazione degli utenti e dei consumatori – e lo sappiamo da anni, che senza gli acquisti di Equita Sim, che alla fine sono acquisti della stessa BAPR fatti per interposta persona, il prezzo di mercato sarebbe tracollato molto rapidamente. Nonostante le operazioni straordinarie condotte lo scorso anno (opa, acquisti e dividendo extra), ci sono al momento oltre 750.000 azioni in vendita per un controvalore, all’attuale prezzo di 12,10 euro, di oltre nove milioni”. A proposito di tali acquisti e operazioni sul capitale, le azioni proprie detenute dalla BAPR ammontano oramai al 15,17% del totale.

“La banca non ha mai comunicato le proprie intenzioni in merito a quella che è diventata una consistente parte del proprio capitale”, evidenzia l’ADUC. “Non sarebbe male lo facesse, dato l’enorme consistenza raggiunta di quasi un’azione ogni 6,5 complessive”. Nel nuovo anno, il risultato delle azioni BAPR dipenderà dalla possibilità o meno della banca di erogare ad Equita Sim nuovi importi da destinare al sostegno della liquidità che in sostanza è un sostegno al prezzo. Se Bpar non fosse in grado di farlo, ad esempio perché la Banca d’Italia non dovesse autorizzare l’ulteriore spesa, per le azioni si aprirebbe un baratro con il prezzo destinato a calare molto rapidamente. ADUC, in questa circostanza, ha ribadito che la sua, resta un’azione (è proprio il caso di adoperare questo vocabolo…) di piena assistenza agli azionisti. E in particolare, l’associazione Utenti e Consumatori, ha ricordato che la sua, è un’attività che ha specifico riguardo alla valutazione del profilo di rischio, alle avvertenze sulle specifiche caratteristiche delle azioni, sul conflitto di interessi e l’illiquidità degli strumenti finanziari.