Leggi:

Attualità

Autostrada iblea: svincolo appena inaugurato già sotto processo

di Salvatore Cannata -





Con l’Autostrada Iblea, diciamoci la verità: abbiamo pensato di essere su Scherzi a Parte. L’hanno aperto l’8 dicembre e lo chiudono dopo 37 giorni? Sembra non sia così. Si parla del tratto autostradale tutto ibleo che dal casello di Ispica/Pozzallo porta a Modica. Poco più di 10 chilometri, inaugurati l’8 dicembre dal presidente della Regione, Renato Schifani, A18 Siracusa-Gela (quella che doveva essere pronta nel 1973), che vede Gela lontanissima e che comunque sino a Modica c’era arrivata. Lo scorso fine settimana, la notizia che chiudeva. Parzialmente e per manutenzione. Che ora, manutenere qualcosa di appena inaugurato sa molto di beffa. Il presidente del Consorzio autostrade siciliane -CAS- Filippo Nasca, di fronte ad un più che giustificato moto di indignazione popolare, ha dato alle stampe una nota: “Non ci sarà chiusura per manutenzioni della tratta Ispica-Modica. In occasione dell’inaugurazione del 7 dicembre, abbiamo chiarito che le due carreggiate sono state aperte in anticipo di 6 mesi rispetto ai termini contrattuali di completamento lavori, che scadranno a giugno. Rimangono da fare lavorazioni accessorie su aree adiacenti le due carreggiate che non comporteranno la chiusura dell’autostrada ma solo piccole parzializzazioni e di brevissima durata”. Il popolo si è rasserenato ma si è pure chiesto: Perché allora aprirla proprio l’8 dicembre? Perché c’era il ChocoModica?

Perché c’era il Governatore Renato Schifani per la ‘dolce’ occasione e così si faceva ‘un viaggio e due servizi’ come si suole dire in questi casi? Nasca spiega che “l’anticipata apertura, è stata per rispondere ad una domanda di viabilità pressante, urgente e giustificata in provincia di Ragusa di cui si è fatto interprete il governo Schifani e per colmare i ritardi di anni, le cui ragioni sono in questo tormentato appalto dal 2014”. Nessuna colpa o responsabilità al cioccolato e alla sua festa, dunque. Oddio, la gente che ha ingolfato i social non è che c’abbia creduto. Anzi… A onor del vero, quel tratto dell’autostrada sino a ieri era aperto e senza interruzioni, a giustifica dell’affermazione di Nasca secondo cui, “sono prive di fondamento voci circa la chiusura del tratto autostradale Ispica-Modica”. Nel frattempo, però, sembrano avere fondamento le preoccupazioni che non ci sono soldi per andare in autostrada sino a Scicli. Ignazio Abbate, parlamentare regionale DC e Luca Cannata, parlamentare nazionale di FdI a Montecitorio, stanno cercando di porre rimedio. Cannata qualche mese fa scriveva che c’è la copertura (340 mln di euro) e che era in corso la progettazione sino a Scicli. Ma ad inizio gennaio, la notizia da Antony Barbagallo del Pd che quei fondi per il lotto 9 sino a Scicli, erano finiti altrove (ponte?) e che dunque, tutto finiva a Modica. Ignazio Abbate la smentiva qualche ora dopo, spiegando che il ritiro dei fondi già stanziati, erano dovuti solo all’adeguamento dei prezzi rispetto ai progetti originari con la necessità di rimodularli (nei fatti oltre i 340 ce ne vogliono altri 140). Ma ‘sti 340 ci sono ancora? Il dirigente dell’Area tecnica e di Esercizio del CAS, Dario Costantino e il direttore generale dello stesso consorzio, Calogero Franco Fazio, hanno diffuso una nota piena di numeri, dati di delibere, enunciazione di finanziamenti, richiami e riferimenti per far sapere “l’impossibilità del Consorzio Autostrade Siciliane, di impegnare le somme derivanti dall’aggiornamento dei progetti a seguito dell’entrata in vigore dei nuovi prezziari e delle normative tecniche sopraggiunte”. Da qui, la richiesta in assessorato di “risorse aggiuntive per poter attivare le procedure di affidamento” e la comunicata impossibilità all’indizione della gara per la realizzazione del Lotto 9 -Modica/Scicli appunto- auspicando una interlocuzione con gli organi dello Stato per una “riprotezione dello stanziamento di un’opera strategica per lo sviluppo dell’Isola in un’area fortemente marginalizzata a causa delle ataviche carenze infrastrutturali”. E questo è quanto…