Leggi:

Attualità

Autobus Sicilia. AST, nulla osta alla ricapitalizzazione. Bando di affidamento a privati, criticità sindacati e opposizione 

di Gabriele Bonafede -





AST e privatizzazione linee autobus. Schifani: “Passo avanti per il rilancio”. Lombardo (Sud Chiama Nord): “Basta finti proclami”. Sindacati: “Attivare un tavolo di confronto”. 

Piano industriale a parte, tema caldo è l’annunciato bando di affidamento da 819 milioni: si tratta di assegnare per 9 anni ben 52 sul totale di 64 milioni di chilometri annuali sulle tratte della rete di trasporti extraurbani su gomma e il relativo trasferimento dei dipendenti.

Il Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana non ha impugnato la norma regionale che stanzia le risorse per garantire un futuro all’Azienda Siciliana Trasporti (AST) e prevede il passaggio in house dei servizi per arrivare al nuovo piano industriale. Ciò costituisce di fatto un via libera alla ricapitalizzazione dell’AST che può continuare così il processo di ristrutturazione iniziato nel 2006. 

Il governo della Regione Siciliana spera così di portare avanti il piano di rilancio dell’AST, nata quale ente pubblico nel lontano 1947 e che costituisce ancora un elemento portante del trasporto pubblico nella Regione Siciliana. 

“Per confrontarsi in modo adeguato con il nuovo sistema del mercato dei servizi […] nel 2006 l’AST ha realizzato – si legge nel sito internet della stessa azienda – il progetto di trasformazione del proprio assetto da Ente Giuridico Pubblico a Società per Azioni attraverso una profonda riorganizzazione funzionale di tipo logistico e gestionale ed una ottimizzazione della realtà di impresa finalizzata a garantire servizi migliori ai cittadini utenti”.  (http://www.astsicilia.it/azienda/) 

Secondo i dati dell’azienda tuttora pubblicati sul sito ufficiale, l’AST dà lavoro a 864 persone tra dirigenti, quadri, impiegati e salariati e serve il 69% della popolazione regionale residente in 128 comuni siciliani su 391. L’autoparco è composto da 614 autobus, dei quali 154 di tipo urbano e 460 di tipo extraurbano. In atto, rappresenta ancora la parte preponderante del trasporto in autolinee extraurbane locali in Sicilia con 114 linee e 1 milioni 763 mila km di percorsi extraurbani più 14 linee e quasi 3 milioni di km di percorsi urbani.

Dal governo regionale, l’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò dichiara che “le controdeduzioni della Regione hanno convinto il governo Meloni della bontà della norma che ci consentirà di superare le criticità e di portare avanti il piano di rilancio e valorizzazione dell’azienda. Un risultato importante che ci permette di restituire serenità e garanzie ai dipendenti, ma anche di lavorare affinché i cittadini siciliani possano godere di servizi di trasporto pubblico più efficiente”. 

“Con il via libera definitivo della norma da parte del Consiglio dei ministri – commenta con soddisfazione il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – possiamo finalmente procedere al rilancio dell’Ast, della quale in pochi mesi di governo abbiamo messo in ordine i conti, guardando con più fiducia al futuro della società regionale e rassicurando, nel contempo i lavoratori. Fin dal nostro insediamento, abbiamo ritenuto che l’Azienda rappresentasse un asset di fondamentale importanza per la Regione e abbiamo lavorato con questo obiettivo. Oggi un altro passo in avanti verso questa direzione è stato fatto”.

Dall’opposizione, il deputato nazionale di Sud Chiama Nord Giuseppe Lombardo, intervenendo nuovamente sulla vicenda che sta seguendo da mesi è critico sui proclami di soddisfazione del governo regionale. La norma recentemente introdotta, intesa a salvare AST, è etichettata da Lombardo come inefficace nell’immediato, con lo slogan ‘Basta finti proclami AST’. “Ancora una volta il presidente Schifani ha perso l’occasione di dimostrare un impegno concreto, invece di esaltare il vuoto. I documenti in possesso del Presidente da giorni contraddicono apertamente ogni sua dichiarazione riguardante il rilancio di AST e la stabilità finanziaria dell’ente”, dichiara in un comunicato rilanciato da ADN Kronos. “Il primo comma – spiega Lombardo – che prevede la trasformazione in house di AST, non avrà effetti pratici a breve termine. I passaggi necessari per arrivare all’affidamento non sono nemmeno stati avviati e non saranno realizzabili prima della metà del 2025”, afferma il deputato. Lombardo sottolinea inoltre l’inefficacia delle misure di ricapitalizzazione, a causa dell’assenza di un piano industriale adeguato. “Finora, i quattro piani industriali proposti, tutti diversi e irrealizzabili, redatti con l’aiuto di KPMG, non sono stati validati dai competenti Assessorati a causa di una cronica mancanza di informazioni. Questo ha impedito qualsiasi valutazione di sostenibilità economica e finanziaria”, critica il parlamentare. “Il mese di luglio – si legge sulla nota stampa riportata da ADN Kronos – ha visto quasi 4.000 corse cancellate e centinaia di mezzi fermi, a causa della decisione, poi riveduta, di esternalizzare la manutenzione”.

Durissime critiche anche dal M5s. “Il piano del governo Schifani è chiarissimo, smantellare poco alla volta l’Ast, privandola di mezzi, servizi e competitività per cedere i collegamenti ai privati. Noi non ci stiamo e saremo sempre al fianco dei lavoratori, che anche oggi hanno protestato a difesa del loro futuro occupazionale”
Lo affermano in una nota i deputati del M5S all’Ars Stefania Campo, Roberta Schillaci e Jose Marano, che da anni seguono le vicende, diventate drammatiche, dell’azienda trasporti. “Il governo Schifani – dice Campo – ha deciso di far morire definitivamente Ast: ha già mandato a casa i meccanici e coloro che dovevano occuparsi della manutenzione e revisione dei mezzi, col risultato che se si guasta un pullman non è possibile sostituirlo o ripararlo, costringendo così l’azienda ad annullare un gran numero di corse e a creare disservizi in serie. È una strategia messa in atto dal governo per dimostrare che l’Ast è incapace di sostenere il servizio, smantellandola poco alla volta, azzerandone perfino la reputazione, in attesa di dargli il colpo di grazia e privatizzarla”
“Fino alla data odierna – afferma Roberta Schillaci – i vari disservizi hanno fatto già saltare migliaia di corse, creando enormi disagi all’utenza. È di fondamentale importanza non esternalizzare il servizio dei meccanici, salvaguardano i posti di lavoro ed evitando di ridurre i chilometri di percorrenza previsti attualmente dalla concessione. Di fatto oggi non sono operative né le officine interne, né quelle esterne all’azienda, cosa che preclude il fondamentale diritto alla mobilità dei cittadini e dei turisti”.
“La crisi dell’Ast – dice Jose Marano – appare ormai irreversibile. La trasformazione della partecipata in società in house sembrerebbe più un tentativo del governo di aggirare le gare pubbliche e oggi siamo ancora qui a fare i conti con un’azienda che procede inesorabilmente verso il baratro. Il piano di rilancio sbandierato dal governo Schifani è stato un fallimento perché basato su un rifinanziamento della società non strategico. Serve un serio progetto di ristrutturazione che tuteli sia i lavoratori che i cittadini e il loro diritto ad usufruire di un servizio di trasporto pubblico efficiente”.

Il decreto regionale per l’affidamento del trasporto pubblico extraurbano su autobus

Il decreto del dirigente generale Salvatore Lizzio per “affidamento dei servizi di trasporto pubblico extraurbano di passeggeri su autobus nel territorio della Regione Sicilia” è frazionato in 4 lotti, corrispondenti ai bacini: Palermo – Trapani; Agrigento – Caltanissetta – Enna; Messina; Catania – Ragusa – Siracusa. L’applicazione della clausola sociale è stabilita in questi termini: “tutto il personale, ad eccezione del personale di livello dirigenziale, già adibito ai servizi di trasporto oggetto della procedura, è trasferito senza soluzione di continuità all’impresa subentrante. Il trasferimento è operante nei limiti del fabbisogno di personale che richiede la organizzazione aziendale e opera nei limiti del personale previsto dall’organizzazione aziendale. A detto personale si applica il CCNL di settore.” I sindacati temono quindi per il futuro occupazionale dei lavoratori Ast e delle altre ditte.

La posizione dei sindacati su AST e privatizzazione linee autobus

I sindacati chiedono garanzie per i contratti di tutti i dipendenti che transiteranno presso i privati e la piena applicazione della clausola sociale prevista dal decreto legge 50 del 2017.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro lanciano l’allarme sul “mancato confronto per l’approvazione del nuovo piano industriale e sui quotidiani disservizi dovuti alla cronica carenza dei mezzi, dato che mediamente quasi il 50% è quotidianamente in fermo tecnico”.

A maggio, Dionisio Giordano della Fit Cisl che insieme ad altre organizzazioni sindacali (Uil Trasporti, Cgil Filt, Ugl Autoferro) aveva già redatto una richiesta di incontro urgente con la presidenza dell’Ars, dichiarando: “L’Azienda Siciliana Trasporti svolge un servizio di trasporto dei cittadini siciliani, studenti e lavoratori, ma anche turisti, da e per i tanti comuni dell’isola. Spesso tratte economicamente irrilevanti che le società private non percorrerebbero mai e che l’AST svolge all’interno di una mission anche sociale voluta dalla proprietà e realizzata dall’azienda. Irresponsabile quindi, a nostro parere, non avere approvato il DDL ed impensabile immaginare che la deputazione regionale non avesse consapevolezza del rischio enorme creato alla continuità aziendale, non votando la norma salva AST”.

E di nuovo, un paio di settimane fa (29 luglio), i segretari generali Alessandro Grasso, Dionisio Giordano, Katia Di Cristina e Pippo Scannella, rispettivamente di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro, hanno affermato: “In assenza di convocazione, di presentazione del piano industriale, di apertura di un tavolo permanente già da mesi da noi richiesto, in ultimo l’ennesima richiesta di convocazione, del 5 luglio u.s. inviata agli Assessori On.le Alessando Aricò e On.le Marco Falcone, dove avevamo palesato l’urgente necessità di un confronto sulle tematiche attinenti l’Azienda Siciliana Trasporti, alla quale ancora una volta non ha seguito alcuna risposta, abbiamo ritenuto necessario indire una conferenza stampa.”

“Riteniamo inammissibile questo assordante silenzio da parte del governo regionale, rispetto ad una vertenza di questa entità, che vede coinvolte oltre 700 famiglie. Peraltro, l’assenza di certezze sulle sorti dell’Azienda Siciliana Trasporti causa destabilizzazione tra i lavoratori. Trascorsa la ‘pausa elettorale’ per le elezioni europee – incalzano i segretari generali – il governo regionale avrebbe dovuto improcrastinabilmente, come da noi più volte richiesto, attivare un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali, invece pare vi siano altre priorità rispetto all’esigenza di dare certezza sul futuro a tante famiglie siciliane che vivono nell’incertezza da troppo tempo.”.

“Nonostante la recente approvazione della norma “salva-Ast”, che ha avviato la ricapitalizzazione dell’Azienda e la contestuale trasformazione della stessa in “house-providing”, inderogabilmente la stessa dovrà essere accompagnata dall’impalcatura di un Nuovo Piano Industriale, già predisposto dalla Società, ma che la politica e governo regionale, incomprensibilmente, tergiversano a ufficializzare e a portare al confronto con le parti sociali”, sottolinea il comunicato congiunto dei sindacati.

“Assume, tra l’altro, un valore determinante il Bando di affidamento della Regione Sicilia dei servizi di trasporto pubblico extraurbano su autobus, che definiti i quattro bacini di interesse, enuncia contestualmente criteri di partecipazione e relativa calendarizzazione. In ragione di ciò – concludono i sindacati – anche per emarginare un quadro di incertezze, che più parti tentano di esasperare, appalesiamo al Governo regionale di riaprire con urgenza il tavolo di “confronto-lavoro” con le Organizzazioni Sindacali, anche per formalizzare gli asset che dovranno garantire il rispetto delle clausole sociali, del contratto nazionale di lavoro ed in primis la sicurezza dei lavoratori AST e dell’intero settore del Trasporto pubblico”.