Leggi:

Attualità

Assoimpresa e Invitalia insieme per evitare la fuga dei giovani

di Marco Gullà -





Interrompere la fuga dei giovani dalla Sicilia e affidargli la chiave per rimanere a vivere nel Mezzogiorno.
Assoimpresa e Invitalia insieme per aiutare le imprese, gli imprenditori e i futuri imprenditori. Nei giorni scorsi, in occasione del consueto convegno annuale proprio dell’associazione di categoria, si è discusso di imprese e di misure agevolative per chi vuole avviare una nuova attività imprenditoriale nel nostro Paese. Misure che rappresentano delle vere chiavi d’accesso verso il mondo imprenditoriale:
“Un gran bell’incontro – ha detto il presidente di Assoimpresa Mario Attinasi – abbiamo incontrato giovani e meno giovani per informarli sull’esistenza di queste misure legate ad Invitalia che possono permettergli di avviare un’attività imprenditoriale. Un modo per restare in Sicilia ed evitare la fuga dei tanti giovani”.
Imprese che al Sud e in particolare nell’isola crescono e sono in ripresa: “I dati che abbiamo – sostiene Attinasi – sono positivi, negli ultimi anni possiamo asserire che le cose stanno andando bene, c’è un rilancio delle aziende, si vuole fare impresa, i giovani hanno molte opportunità per restare a lavorare nella propria terra. Assoimpresa lavora proprio su questo grazie alla collaborazione con Invitalia”.
Innovazione e digitalizzazione a braccetto per le nuove imprese: “Ecco – spiega Attinasi – sono sicuramente due peculiarità che possono permettere di andare avanti e creare qualcosa di positivo”. In Sicilia, quindi, non solo maglie nere sull’occupazione giovanile come dichiara il Regional manager Sicilia UniCredit, Salvatore Malandrino: “Ci sono anche segnali positivi: la Sicilia è la terza regione per numero di giovani tra i 19 e i 29 anni ed è anche la terza per imprenditorialità giovanile (10,7%, +1.4 punti vs media Italia) – questi sono dati importanti – ma occorre uno sforzo significativo dell’intero sistema per creare le condizioni favorevoli per questi giovani e per le loro idee imprenditoriali”.
“Oggi, con riferimento al processo di attuazione dell’Autonomia differenziata – ha invece sottolineato il professor Angelo Cuva, coordinatore del Centro Studi di Assoimpresa – siamo probabilmente ad un punto di non ritorno, all’ultima occasione per potere finalmente realizzare la nostra autonomia finanziaria, approvando le nuove norme di attuazione che consentirebbero, anche, di fornire degli strumenti fondamentali per la sopravvivenza, la crescita e lo sviluppo delle imprese siciliane”.
I DATI
Nel 2023 il numero di imprese in Sicilia è cresciuto di 2.488 unità (saldo fra 20.571 nuove iscrizioni e 18.083 cessazioni, +0,52%), con Catania in testa (+875), seguita da Palermo (+836) e Ragusa (+411), ultima Enna, unica in negativo, a -24. Ma gli unici settori a registrare un saldo positivo sono quelli delle imprese innovative non classificate (+8.367), e delle costruzioni (+28, che però viene dal +327 del 2022 “drogato” dal Superbonus), che compensano il calo di imprese di tutti gli altri settori, con segni più evidenti di cessazioni di imprese in agricoltura (-1.291), industria (-620), commercio (-2.755) e alloggi e ristorazione (-641). Aumentano, invece, di 12.678 unità – e in quasi tutti i settori – gli addetti (da 1.175.579 a 1.188.257); in particolare, agricoltura (+1.520), commercio (+4.185) e turismo nel suo complesso (+7.577), mentre perdono occupati l’industria (-254) e le imprese innovative (-2.270) e crollano le costruzioni (-3.547).