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Ars, è bufera sui manager della sanità: 8 con procedimenti

di Marco Gullà -





A Palazzo dei Normanni non c’è pace. Dopo il terremoto dei giorni scorsi per la bocciatura della riforma delle Province, un nuovo caso scuote il mondo politico siciliano. Questa volta il ramo è quello della sanità. Otto dei diciotto manager nominati dal governo Schifani hanno in corso procedimenti penali.
Formalmente dalla commissione non vengono fuori i nomi ma è stato diffuso l’elenco di coloro che non hanno procedimenti, ovvero: Ferdinando Croce, Salvatore Lucio Ficarra, Giuseppe Giammanco, Maurizio Letterio Lanza, Giuseppe Cucci, Giuseppe Capodieci, Daniela Faraoni, Walter Messina e Catena Di Blasi. I reati commessi, secondo quanto viene fuori dai casellari giudiziari, sarebbero vari: abuso d’ufficio, omicidio colposo, concorso formale-reato continuato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rapporto di causalità, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, lesioni personali colpose, delitti contro il patrimonio mediante frode e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Un nuovo fulmine che spacca il mondo politico dell’isola.
Per regolamento la commissione deve dare il parere sulle nomine entro trenta giorni, il timer scatterà dal momento in cui avrà ricevuto dal governo le risposte agli approfondimenti richiesti. Da parte della commissione, inoltre, è arrivata la richiesta dei casellari giudiziari dei manager, le valutazioni dell’Agenas e dell’assessorato alla Salute sul raggiungimento annuale degli obiettivi; eventuali procedimenti di commissariamento nei confronti degli incaricati nel caso abbiano assunto già in passato il ruolo manageriale, i verbali della commissione d’esame e una relazione sui motivi dei due elenchi in cui furono inseriti gli aspiranti manager tra più e meno idonei.
L’esame dei documenti dei nuovi manager, come previsto, ha fatto salire il termometro politico, soprattutto all’interno delle forze di maggioranza. Il clima all’Ars è piuttosto teso e non si può escludere qualche colpo di scena nei prossimi giorni. La richiesta di ulteriori approfondimenti è arrivata dal Pd che ha parlato di “mancanza di accordo tra i partiti”. Infatti, anche alcuni esponenti della maggioranza hanno espresso delle perplessità.
Qualora il parere della I commissione fosse negativo, il governo regionale potrebbe comunque, attraverso una procedura aggravata, confermare le nomine, oppure rimettere gli atti all’aula col voto segreto.
Molto probabilmente il voto in commissione arriverà la prossima settimana. “Sulla designazione dei manager della sanità in Sicilia si reitera l’ennesimo pasticcio del governo Schifani. Come su tutto il resto anche sui manager della sanità in fondo non c’è un accordo tra i partiti che fanno parte della ex maggioranza; sono ormai gli uni contro gli altri”. Ha detto Mario Giambona, vicecapogruppo del Pd all’Ars.
“Non è nemmeno chiaro ciò che avverrà nelle prossime sedute della commissione, al momento soltanto approfondimenti, segno che non c’è la volontà da parte di alcuni gruppi di chiudere presto la partita – aggiunge – Su queste nomine, pesa un’enorme responsabilità da parte di Renato Schifani che prima aveva dichiarato che eventuali conferme avrebbero rappresentato soltanto l’eccezione e che avrebbe confermato solamente chi ha lavorato bene e che nessun diktat avrebbe subito dai partiti, invece metà degli attuali manager sono in predicato di essere confermati, due direttori sanitari promossi”.
Ancora accuse al governo regionale: “Evidentemente Schifani non ha capito che la sanità è allo sfascio totale e che serve un segnale di discontinuità rispetto alle vecchie logiche di spartizione delle poltrone. Ha fallito, piegandosi alla lottizzazione imposta dai partiti. Dovrà essere lo stesso Schifani a spiegare ai siciliani come intende migliorare la sanità in Sicilia se sta confermando buona parte dell’impianto che ne ha determinato il collasso”.
E così è di nuovo bufera all’Ars, una partita che è ancora aperta quella sui manager, opposizioni in trincea, la sensazione è che si andrà ai tempi supplementari, se non ai rigori.