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Allarme inciviltà a Catania e quel tombino la dice lunga

di Alessandro Fragalà -





Qualcuno potrebbe dire: “Ma è solo un tombino divelto”, una affermazione che tecnicamente risulta anche corretta e invece no: la foto, tratta da un video postato sulla pagina Facebook “Inciviltà a Catania”, non ha bisogno di commenti o spiegazioni e risulta assolutamente eloquente. Eloquente e sintomatica dello stato in cui versa la città di Catania. Ci troviamo in via Santa Sofia nei pressi del policlinico, del pronto soccorso e della cittadella universitaria. In sostanza una zona iper trafficata, soprattutto da studenti. L’immagine è paradossale e, con grande sincerità, procura anche un leggero sorriso. Un sorriso amaro. In mezzo ad una fila di tombini posti sulla strada, ne manca uno. Per segnalare il pericolo, un enorme pericolo, qualcuno ha posto uno scatolone di carta. Tralasciando la precarietà dello scatolo che potrebbe volare al primo soffio di vento, concentriamoci sull’episodio.

Da capire se il tombino in questione sia sparito perché danneggiato o, se invece, cosa che succede troppo spesso a Catania ultimamente sia stato rubato. Si rubato. A Catania c’è qualcuno che ruba i tombini e la cosa va avanti già da molto tempo. Opzione molto plausibile in questo caso. Che sia guasto o furto, però, il problema è che il pericolo è altissimo. Una ruota di un’auto potrebbe incastrarsi e non uscire più, causando danni anche molto importanti all’auto stessa e all’incolumità del guidatore. Ma si arriva quasi a provare un brivido se l’immaginazione, non tanto fervida, porti a pensare al passaggio di una moto e di uno scooter. Ecco che la mancanza del tombino potrebbe addirittura portare ad incidenti mortali. E’ quello che, peraltro, ricordano alcuni commenti postati sotto il video. In particolare qualcuno sottolinea come qualche anno fa un ragazzo era morto dopo essere finito con la moto dentro il tombino. E’ chiaro che a Catania c’è qualcosa che non va. Il tombino mancante a Catania andrebbe immediatamente sistemato o comunque circoscritto da barriere protettive decisamente superiori.

E non è un compito che tocca ai cittadini. Ma non solo: per non andare molto lontano dalla zona in questione, molti cittadini segnalano come sulla circonvallazione, dopo la fine dei lavori di sistemazione dei marciapiedi, siano stati installati numerosi cartelloni pubblicitari che hanno divelto, sembra una barzelletta ma è vero, il percorso pedonale. Ma di marciapiedi divelti se ne possono trovare tantissimi in diverse zone della città. Un esempio su tutti è il Viale Mario Rapisardi dove peraltro i catanesi segnalano anche la mancanza di verde e di alberi. Poi ci sono le buche o i crateri stradali come qualcuno li ha definiti. Il viale Cristoforo Colombo, ovvero l’arteria che costeggia il porto dalla zona del Faro a Piazza Borsellino, è una vera e propria groviera con buche enormi che, se non viste, potrebbero causare danni decisamente importanti. Servirebbe un pizzico di attenzione in più e, forse, una gestione migliore.

E’ una questione di dettagli. Cambiando argomento, ma non allontanandoci troppo dal problema, moltissimi tifosi del Catania hanno segnalato come sabato 13 gennaio dopo la partita vinta dai rossazzurri al Massimino contro il Brindisi, siano rimasti a piedi (è proprio il caso di dirlo) per la chiusura anticipata della metro alle 22.30. E’ vero che nessuno, come successo altre volte, aveva segnalato una chiusura ritardata per via della partita. E’ anche vero, aggiungiamo noi, che se lo fai per più di una volta la cosa poi diventa consuetudine ed è lecito dare per scontato che, nel giorno delle partite casalinghe del Catania giocate in serale, la metro ritardi la propria chiusura, proprio in nome del continuo e giustificato invito delle istituzioni catanesi ad usare maggiormente i mezzi pubblici, proprio in occasione come queste. Sui problemi che il quartiere di Cibali subisce nei giorni delle partite ci vorrebbe un’enciclopedia e magari, in futuro, ci torneremo. Sabato scorso, però, rispetto al passato, segnalano tifosi e semplici cittadini, il numero di strade chiuso nei pressi dello stadio è aumentato in modo vertiginoso, probabilmente per evitare possibili scontri tra tifoserie come già successo nella partita di coppa contro il Pescara. Scontri che, poi, in realtà non ci sono stati.