Agrigento, Schifani: “Tavolo di emergenza su città e fascia costiera per turismo e agricoltura”
Crisi idrica Agrigento: “Obiettivo evitare effetti negativi allarmismi con danni gravissimi a economia e immagine Sicilia”. Ripartizione risorse irrigue con organizzazione agricoltori, autobotti riforniranno gli allevatori.
Riunita ieri la cabina di regia sull’emergenza idrica dopo le proteste sia dalla maggioranza che dall’opposizione per interventi più rapidi e decisi sulla specifica gravissima situazione dell’agrigentino.
Negli scorsi giorni era stata presentata un’interrogazione parlamentare da parte della DC per chiedere un maggior prelievo d’acqua dalla Diga Castello.
“L’emergenza idrica che si registra in tutta la Sicilia, con casi drammatici come quelli che accadono in provincia di Agrigento – ha dichiarato il capogruppo all’Ars del Pd, Michele Catanzaro – richiedono interventi immediati, non solo manifestazioni di ottimismo e tavoli di crisi convocati il 20 giugno. Non c’è tempo si sta prefigurando un gravissimo danno d’immagine per la Sicilia e per la provincia di Agrigento che con il titolo di Capitale della Cultura 2025 pensava a benefici e ricadute positive per il turismo, per l’agricoltura e per l’intero indotto. Governo regionale ancora una volta approssimativo e lontanissimo dai bisogni dei territori”, conclude Catanzaro.
Un tavolo permanente per monitorare quotidianamente l’approvvigionamento idrico di Agrigento e della sua fascia costiera e per intervenire tempestivamente su ogni singola criticità, soprattutto nel settore turistico-alberghiero. È quanto deciso ieri durante la riunione della cabina di regia sull’emergenza idrica convocata d’urgenza dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, con l’obiettivo di accelerare ogni possibile azione contro i rischi legati agli effetti della siccità. “Ho voluto costituire immediatamente un tavolo di emergenza sulla crisi idrica di Agrigento – dice il presidente della Regione – per fornire risposte celeri alla città, soprattutto in vista della stagione turistica appena iniziata. L’obiettivo è scongiurare il peggioramento della situazione ed evitare anche gli effetti negativi di allarmismi che possono essere amplificati, creando gravissimi danni all’economia e all’immagine della città dei Templi e dell’intera Sicilia”.
“Il mio governo seguirà quotidianamente il lavoro di questo tavolo – assicura il governatore -, fornendo supporto e tutto quello che sarà necessario, ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e lavorare alacremente già da domani per risolvere il problema nell’immediato e, poi, per soluzioni strutturali di medio e lungo termine”. Al vertice, che si è svolto a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione, erano presenti anche il dirigente della Protezione civile, Salvo Cocina; l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro; il sindaco di Agrigento, Francesco Micciché; i rappresentanti dell’Aica – Azienda idrica comuni agrigentini; dell’Ati; di Siciliacque; il commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, Baldo Giarraputo; il segretario generale dell’Autorità di bacino, Leonardo Santoro. In video collegamento, anche il prefetto di Agrigento, Filippo Romano.
Per quanto riguarda il settore agricolo, il Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale sta incontrando le organizzazioni agricole per concordare la ripartizione delle risorse idriche disponibili, mentre per il comparto zootecnico saranno le autobotti, reperite anche attraverso i Comuni, a garantire l’acqua agli allevamenti. Del tavolo permanente istituito presso il Genio Civile, faranno parte la Protezione civile, il Comune di Agrigento, la Prefettura, i rappresentanti dell’Aica – Azienda idrica comuni agrigentini, Ati di Agrigento, Siciliacque, Consorzio di bonifica, Autorità di bacino e tutti gli altri enti coinvolti nella gestione delle risorse idriche.
“Un tavolo di ‘crisi idrica Agrigento’ convocato il 20 giugno è assurdo – ha commentato Catanzaro -. C’è una certezza di cui l’area politica di maggioranza deve prendere atto, quella che i governi di centrodestra che da quasi 7 anni hanno in mano le sorti della nostra Isola, non hanno saputo programmare un piano di emergenza immediato in caso di eventi calamitosi come la siccità. Una regione come la Sicilia, ricca di risorse idriche, si è fatta trovare impreparata, senza un piano di approvvigionamento alternativo in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e delle aziende. È vero che gli invasi sono vuoti per la carenza di piogge ma è anche vero che solo oggi c’è una corsa affannosa a realizzare nuovi pozzi, a rimettere in funzione i dissalatori inutilizzati e in degrado da anni. Già un anno fa si prefigurava un 2024 con poche precipitazioni, ma solo pochi giorni fa sono arrivate alla Regione le risorse stanziate dal governo centrale con lo stato di emergenza nazionale. E con questi fondi, difficilmente si potrà tamponare l’emergenza per questa estate”.