Agrigento, tragedia sulla strada: muore in scooter l’istruttore Marco Chiaramonti
Un destino crudele si abbatte sulla famiglia: dieci anni fa la morte del fratello Gabriele
Un uomo appassionato di sport, conosciuto da tanti giovani come maestro di tennis e padel, ha perso la vita in un drammatico incidente stradale ad Agrigento. Marco Chiaramonti, 50 anni, è morto lungo il viale Emporium dopo aver perso il controllo del suo scooter e finendo contro un albero. Una fatalità che riapre una ferita mai rimarginata: esattamente dieci anni fa un altro grave incidente aveva portato via suo fratello Gabriele.
L’incidente sul viale Emporium
Secondo una prima ricostruzione, Chiaramonti viaggiava in scooter quando, per cause ancora al vaglio delle autorità, ha improvvisamente sbandato. Non si esclude l’ipotesi che una buca sull’asfalto possa aver contribuito alla perdita di controllo del mezzo. Lo schianto è stato violento e per l’uomo non c’è stato nulla da fare, nonostante l’intervento dei soccorsi.
Una vita nello sport
Marco Chiaramonti non era soltanto un istruttore, ma un punto di riferimento per decine di ragazzi e appassionati che negli anni si sono avvicinati al tennis e, più di recente, al padel. Con dedizione e carattere solare, aveva saputo trasformare la sua passione in una missione educativa, contribuendo alla crescita sportiva e personale di molti giovani agrigentini.
Un dolore che si ripete
Il dramma familiare assume contorni ancora più strazianti se si pensa che nel 2015 il fratello Gabriele perse la vita in circostanze simili. Rimasto coinvolto in un incidente a Porto Palo di Menfi mentre era alla guida di una Smart, Gabriele era rimasto per settimane ricoverato all’ospedale Villa Sofia di Palermo prima di morire a soli 36 anni. Oggi, quella ferita si riapre con la morte di Marco, lasciando la città sgomenta.
Il cordoglio della città
La notizia ha suscitato grande commozione in tutta Agrigento. Numerosi i messaggi di vicinanza alla famiglia. Tra questi, quello del presidente del Consiglio comunale, Giovanni Civiltà:
“Conoscevo Marco da tanti anni – ha ricordato – ed era impossibile non apprezzare la sua energia, la professionalità e la capacità di trasmettere entusiasmo. È stato un esempio per tanti giovani sportivi, purtroppo segnato dal dolore della perdita del fratello. Alla sua famiglia giunga la mia più sincera vicinanza”.
Una comunità sotto choc
Agrigento oggi piange non solo un istruttore, ma un uomo che aveva fatto della socialità e dello sport la sua ragione di vita. La doppia tragedia che ha colpito i fratelli Chiaramonti diventa così il simbolo di quanto le strade siciliane continuino a essere troppo spesso teatro di destini spezzati.