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Attualità

Aggressione a dottoressa in un ospedale catanese, l’ordine dei medici: “Fenomeno drammaticamente in aumento”

di Alessandro Fragalà -





Torna prepotentemente di attualità il tema della sicurezza del personale sanitario all’interno degli ospedali. L’ennesimo episodio di violenza è avvenuto mercoledì all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi di Catania.

Vittima una dottoressa di turno al nosocomio che ha subito la rabbia di un’intera famiglia, pronta a fare giustizia per la morte di un ragazzo di 22 anni. Dopo l’accaduto, Alfio Saggio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania, ha affrontato nuovamente la questione: “Desidero esprimere la solidarietà del Consiglio direttivo dell’Ordine e il pieno sostegno alla collega del Garibaldi, aggredita mentre svolgeva il proprio lavoro,” ha dichiarato Saggio.

“Ringrazio il personale del reparto e le forze dell’ordine per la prontezza con cui sono intervenuti, impedendo che la situazione peggiorasse. Vorrei fare un appello ai cittadini affinché esprimano la loro vicinanza alla dottoressa, condannando fermamente ogni forma di violenza. Questo non è il modo di manifestare il proprio disagio. Chiediamo a tutti i pazienti di riconoscere gli sforzi e le responsabilità della nostra professione e di rispettare il nostro lavoro, come avveniva in passato, quando alla professione medica era riconosciuta maggiore dignità. “I fatti accaduti al Garibaldi – prosegue il presidente dell’ordine dei medici – confermano quanto il fenomeno della violenza sia drammaticamente in aumento e come non sia più possibile aspettare. Sono necessarie azioni concrete per garantire sicurezza e protezione alle operatrici e agli operatori sanitari che lavorano in prima linea nelle unità operative e nei presidi più a rischio, svolgendo un servizio fondamentale per la comunità. Chiediamo un intervento tempestivo e il potenziamento dei presidi fissi di polizia a tutela dei medici, del personale sanitario e degli stessi utenti. Riteniamo urgente – conclude -istituire un Tavolo tecnico che coinvolga gli Ordini dei medici, le Associazioni di categoria e i responsabili territoriali del Governo. Come Ordine, siamo a disposizione delle autorità competenti per condividere soluzioni efficaci per ridurre il rischio ed evitare il ripetersi di episodi simili”.

Sulla questione è intervenuta anche la Cisl catanese. “Occorrono nuove regole per salvaguardare la salute, la sicurezza e per il diritto all’incolumità degli operatori sanitari, accompagnate da adeguate procedure”. Ad affermarlo sono i segretari generali Maurizio Attanasio (Cisl Catania) e Massimo De Natale (Cisl Medici Catania). “Duole parlare di quanto accaduto alla Rianimazione del Garibaldi di Catania – aggiungono – perché all’apice della vicenda c’è il decesso, per cause che saranno accertate dagli organi competenti, di una giovane persona, che però non giustifica l’aggressione al personale sanitario, alle guardie giurate e agli agenti intervenuti. Quanto successo è, però, solo l’ultima di una lunga serie di violenze a danno di medici, infermieri e lavoratori che, a vario titolo, operano nelle strutture sanitarie di primo soccorso. Un fenomeno che sta diventando purtroppo virale, ma che non vogliamo e non possiamo immaginare che porti all’assuefazione”.  Attanasio e De Natale sottolineano infine di aver “investito il Prefetto della nostra apprensione e chiesto un vertice con il Comitato provinciale della Salute e Sicurezza alla presenza dei vari direttori generali delle aziende ospedaliere, per individuare idonee procedure e adeguate misure di sicurezza nei reparti di emergenza degli ospedali catanesi, a tutela di tutto il personale sanitario e dei cittadini che vi si recano. Sono misure per scongiurare che tali episodi possano ripetersi e che consideriamo un primo passo propedeutico a un cambiamento culturale, ormai non più procrastinabile, fondato sul rispetto di chi, anche con enormi sacrifici, si dedica alla cura degli altri”.