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Agricoltura

Acqua all’agrigentino con nave cisterna, Pozzallo dice no. Regione: “Mezzo utile ma costoso, servizio sospeso”

di Antonella Mulè -





La vicenda ripropone il tema del caro-acqua nelle isole minori della Sicilia.

Trasportare acqua con nave cisterna, mezzo finora utilizzato solo per rifornire le piccole isole, è uno dei tentativi fatti dalla Regione per cercare di alleviare i problemi dovuti alla mancanza di pioggia e alla conseguente grave siccità nonché in assenza di adeguate reti idrauliche tra fonti e invasi.

Dopo il primo trasporto di 1200 metri cubi d’acqua da Augusta a Licata, nell’agrigentino, con la nave trasporto “Ticino” della Marina Militare ad un costo più caro di oltre il 6000 per cento di quello di mercato dell’acqua pubblica, la Regione Sicilia ha chiesto la verifica dei conteggi e la valutazione di costi inferiori.

«Il rifornimento di acqua a Licata per mezzo della nave cisterna della Marina militare è risultato caro rispetto al quantitativo fornito e pertanto abbiamo chiesto una doverosa verifica dei costi ed eventuali soluzioni alternative, in quanto la nave è comunque utile per affrontare l’attuale fase di emergenza. Pertanto, in attesa dei chiarimenti richiesti, il servizio è sospeso per qualche giorno». Lo aveva dichiarato il capo della Protezione civile siciliana e coordinatore della cabina di regia per l’emergenza idrica, Salvo Cocina, che ha inviato una nota al dipartimento nazionale della Protezione civile e al Comando operativo di vertice interforze.

«È stato possibile calcolare i costi – ha spiegato il dirigente – solo dopo aver effettuato il primo trasporto. In base al tempo impiegato per le operazioni di carico e di scarico e per il tragitto di andata e ritorno, ogni viaggio costa circa 50 mila euro, per una spesa pari a 43 euro a metro cubo. Ringraziamo il dipartimento nazionale della Protezione civile, il Covi e la Marina militare per la disponibilità offerta e chiediamo di verificare i conteggi e valutare eventuali soluzioni diverse a un costo inferiore. Nel contempo, vogliamo rassicurare la comunità dell’Agrigentino che la Regione si è già adoperata per individuare fonti di approvvigionamento, di capacità anche superiore».

Protezione Civile nazionale: “nella norma i costi addebitati per nave cisterna Marina Militare”

“In merito alle dichiarazioni del direttore della protezione Civile della Regione Siciliana sui costi della nave cisterna della Marina Militare utilizzata per far fronte alla crisi idrica che sta colpendo la regione, non condividiamo la natura e la forma del contenuto”. Ha risposto così in una nota il dipartimento nazionale della Protezione Civile. “Nel ringraziare la Marina Militare che come sempre si è resa immediatamente disponibile, all’interno del Servizio Nazionale di Protezione Civile, a mettere a disposizione le sue qualificate capacità di personale e mezzi per far fronte all’emergenza, si evidenzia che, nonostante gli eccezionali tempi di attivazione legati allo stato d’emergenza nella regione siciliana, la forza armata ha semplicemente applicato le tabelle di onerosità previste dalla norma”, si legge.

Il prezzo di mercato imposto dalla giunta regionale a Siciliacque nella scorsa legislatura guidata fino al maggio del 2023 da Nello Musumeci, oggi ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, era pari a 0,69 euro al metro cubo. Il costo per il trasporto via nave cisterna Ticino è quindi più caro di oltre il 6000 per cento. Ed è quasi 4 volte superiore al costo di 11 euro al metro cubo dell’acqua fornita dal ministero alle isole minori come le Eolie, sempre con le navi cisterna.

Dopo il primo trasporto della nave Ticino da Augusta (Siracusa), che dista 150 km da Licata, si è pensato di attingere acqua da pozzi situati nel Comune di Pozzallo (Ragusa), per un tragitto via mare più breve. Ha subito manifestato il suo dissenso e il suo allarme il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, preoccupato per la crisi idrica del proprio territorio.