Al Teatro Antico di Segesta “I Persiani” di Eschilo, regia di Claudio Collovà
L’adattamento firmato dal direttore del Segesta Teatro Festival con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario. In prima nazionale il 2 agosto con repliche il 3 e 4.
Tre serate di grande interesse nella suggestiva atmosfera del Teatro Antico di Segesta per la stagione 2024 del Segesta Teatro Festival in scena dal 26 luglio al 25 agosto. Va infatti in scena “I Persiani” di Eschilo con adattamento, scene e regia di Claudio Collovà direttore artistico dello stesso Festival.
Lo spettacolo si annuncia particolarmente stimolante e coinvolgente sia per l’incantevole luogo della rappresentazione che garantisce un’esperienza unica, sia per la proverbiale raffinatezza del regista teatrale Claudio Collovà. In scena un cast di grande richiamo: Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto), Sergio Basile (nel ruolo di Corifeo), Micol Pambieri (Atossa), Gianluigi Fogacci (Messaggero), Nicolas Zappa (Serse). I costumi sono di Dora Argento, particolarmente amata dal pubblico e dalla critica per le sue creazioni spesso realizzate attraverso il riciclo di materiali con risultati artistici eccellenti. Le musiche sono di Giuseppe Rizzo. La prima nazionale è prevista per il 2 agosto alle 19.30, con due repliche il 3 e il 4 alla stessa ora.
Sinossi e note di regia
Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete sé stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina.
“Una hybris esemplare quella di Serse una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili” – si legge nelle note di regia.
“Mettere in scena questa tragedia – aggiunge Claudio Collovà – significa parlare dell’oggi. Cambiano le armi, sempre più distruttive, cambiano le vittime, sempre più civili inermi. I Persiani è anche una lotta tra oriente e occidente, tra due visioni opposte, politiche e sociali, culturali e religiose. Ed è infine, nella mia regia, il dramma di una corte ormai svuotata delle sue certezze e delle sue ricchezze, il crollo di un impero presentato con un linguaggio sorprendentemente moderno e che anticipa Shakespeare.”
Si annuncia dunque quale spettacolo centrale nell’impostazione della stagione 2024 imperniata da Collovà su “una riflessione politica sul teatro: una presa di posizione e uno sguardo sul presente che sollecita la riflessione. Quindi non solo di intrattenimento, ma attraverso uno sguardo attento sul presente…” (qui)
Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.
“I Persiani” di Eschilo
Teatro Antico di Segesta 2, 3 e 4 agosto 2024, ore 19.30.
Adattamento, scene e regia Claudio Collovà, ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia. Con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto) e con Sergio Basile, Micol Pambieri, Gianluigi Fogacci, Nicolas Zappa. Costumi di Dora Argento. Musiche di Giuseppe Rizzo. In collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè. Durata 80 minuti.