Brucia l’ex discarica di Mazzarrà, “Schifani e Di Mauro assenti”. I cittadini del territorio respirano veleni dal 25 giugno
Grida d’allarme sempre più forti del sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea per il rogo dell’ex discarica in Contrada Zuppà: «Il Governo Regionale deve vergognarsi per la sua totale assenza».
«Una bomba ecologica sul punto di scoppiare da dieci anni, che dal 25 giugno brucia e continua a bruciare, per l’inerzia delle Istituzioni», denuncia il prof. Carmelo Pietrafitta, sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, nel messinese. «Quattro milioni di metri cubi di rifiuti provenienti da tutta la Sicilia. Un’azienda di smaltimento dei rifiuti fallita perché aveva 60 milioni di euro di crediti che Comuni e Ato non hanno pagato. Abbiamo chiesto alla curatela fallimentare il reintegro degli operai della società in liquidazione Tirrenoambiente, sospesi dal servizio. Il Comune aveva trovato anche le risorse economiche. Pur con i limitati mezzi a disposizione, avrebbero potuto vigilare sulla discarica ed evitare che accadesse ciò che purtroppo è adesso sotto gli occhi di tutti.
Assoluto lo spreco di risorse pubbliche: 12 milioni del PNRR per disinnescare la bomba ecologica di Contrada Zuppà, pronti ad essere erogati dal MASE in virtù di un decreto del maggio 2024 che reitera analogo decreto del 2021, non possono essere utilizzati per l’inerzia della Regione Siciliana.
Dallo scoppio del primo incendio il 25 giugno scorso – continua il sindaco Pietrafitta – abbiamo chiesto costantemente ogni giorno e in ogni modo al governo Schifani, all’assessorato Rifiuti guidato da Roberto Di Mauro, alla Protezione civile e ad ogni competente Istituzione di intervenire per spegnere definitivamente ogni focolaio e gestire l’emergenza, impedendo la diffusione dei veleni che vengono respirati dagli abitanti del territorio.
Parallelamente all’emergenza della ex discarica che la Regione deve bonificare, c’è un diverso separato progetto della “SRR Messina Provincia”, che giace anch’esso bloccato negli uffici regionali. Pur fornendo soluzioni a quanto oggi costituisce emergenza. Com’e noto, l’area adiacente la discarica di Contrada Zuppà ospita degli impianti di trattamento del biogas e del percolato, in pratica mai entrati in funzione, e dei capannoni anch’essi in stato d’abbandono. Tutto è nella disponibilità della SRR e in regola con tutte le concessioni, compresa quella edilizia. È stato chiesta da anni l’autorizzazione di riattivarli, attraverso un progetto economicamente autosostenibile di projet financing non di una nuova discarica – precisa Pietrafitta – ma di trattamento dei rifiuti dei Comuni dell’intero comprensorio, trasformandoli in risorsa. Il progetto chiesto dalla SRR interviene per eliminare alcune possibili minacce per l’ambiente come, appunto, il percolato e il biogas prodotti ogni giorno dalla discarica non più utilizzata. L’impianto di digestione anaerobica, cioè senza aria, non consente alcuna emissione di gas e cattivi odori. Inspiegabilmente, anche questo intervento volto dare soluzione all’emergenza dell’ex discarica di Mazzarrà continua a rimanere bloccato».
Ieri il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea per denunciare la gravità della situazione, l’inerzia del governo regionale e dell’assessorato Rifiuti ha diffuso un comunicato stampa, che riportiamo di seguito integralmente.
«Mentre l’ex discarica di Mazzarrà Sant’Andrea continua a bruciare e questo Sindaco, insieme ai colleghi del comprensorio, è in apprensione per le conseguenze sulla popolazione e sul territorio, dalla Regione Siciliana l’unica cosa che riusciamo a percepire è un assurdo silenzio assordante.
Un vergognoso, assurdo, silenzio assordante.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il governo regionale ha trovato 13 milioni di euro con fondi Poc da destinare all’impianto della frazione secca di rifiuti gestito da Kalat ambiente a Grammichele. Tre anni fa era stato danneggiato da un incendio e l’iniziativa è cosa buona e giusta per una pronta ripresa dell’attività dell’impianto e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Ma non è tutto! Adesso una nuova finanziaria regionale è pronta a distribuire ben 180 milioni di euro ai Comuni Siciliani. E la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea è ancora fuori dai radar. Tutto è cosi ingiusto, tutto è cosi strano. Tutto è così folle e nessuno dice nulla. Possibile che non si riesca, in questo mare magnum di fondi a reperire nulla per la situazione di emergenza dell’ex discarica di Mazzarrà?
Lo scorso 27 maggio, mentre tanti comuni esultavano per la pioggia di euro provenienti dai Fondi FSC, io lanciavo l’allarme perché questo sito era stato letteralmente dimenticato. Tra tutti quei miliardi di euro distribuiti, non si sono reperiti i “soli” 23 milioni di euro necessari per la messa in sicurezza della discarica in Contrada Zuppà.
Alla voce “Ambiente e risorse naturali” sono stati previsti 250 interventi per un importo di circa 4.8 miliardi, di cui circa un miliardo nel campo dei rifiuti. Sarebbe bastato lo 0,5% del totale. Evidentemente il diritto alla salute della cittadinanza del comprensorio e la salvaguardia ambientale non sono temi popolari al punto da attirare i finanziamenti necessari per disinnescare una bomba ecologica. Mentre per l’emergenza Stromboli si firma lo stato di mobilitazione nazionale, a Mazzarrà si rischia di morire nel più assoluto silenzio generale.
Possibile che nessuno si accorga dell’emergenza che vive un intero territorio costretto a respirare veleni dallo scorso 25 giugno? Possibile che al Presidente Schifani non sia arrivata notizia del devastante incendio che ha colpito l’ex discarica di Mazzarrà Sant’Andrea?
Io non lo credo. Io non voglio credere che il Presidente Schifani non abbia a cuore, o non abbia interesse, a tutelare questa porzione di territorio.
Io credo che il Governo Regionale debba vergognarsi per la sua totale assenza in un momento così delicato per le comunità di un intero comprensorio che ha ospitato per anni una discarica che ha servito l’intera Sicilia. E certo, finché è servita tutto bene. Adesso l’interesse è finito e quindi… il problema rimane solo nei comuni che gravitano intorno ad essa.
Io credo che il Governo Regionale debba quantomeno chiedere scusa, anche se ciò non basta ed è palesemente insufficiente per la risoluzione del problema, per non essersi fatto vedere nemmeno una sola volta non dico in discarica, ma almeno nelle sedi istituzionali. Invece, non un atto, non un gesto concreto. Non una sola parola.
Non ci accontentiamo più delle semplici dichiarazioni di intenti e delle buone intenzioni, di cui ad oggi non c’è comunque nemmeno l’ombra.
Non ci accontentiamo nemmeno di quegli interventi tampone che lasciano comunque aperta la questione, non risolvono le criticità e continuano a lasciare pendente una spada di Damocle sulla testa delle persone.
Non ci servono più le belle parole. Servono i fatti. Servono soluzioni concrete per tutelare persone e ambiente».
Mazzarrà Sant’Andrea, 9 luglio 2024
Il Sindaco, prof. Carmelo Pietrafitta