Trasporti. Consiglio UE approva corridoi Ten-T, con il Ponte e altre opere in Sicilia
Il Consiglio UE ha adottato in via definitiva l’atteso Regolamento TEN-T che modifica la mappa delle grandi Reti di Trasporto Europee. Il documento consolida il ruolo dell’Italia quale hub logistico euromediterraneo. Sono 5 su 9 infatti i corridoi europei di trasporto che interessano la penisola, tra cui lo Scandinavo-Mediterraneo, che attraversa l’Europa da nord a sud.
Nell’Asse 5, il “Corridoio Scandinavo-Mediterraneo” è stato inserito il nuovo tracciato del Ponte sullo Stretto di Messina. Ottenuto inoltre l’inserimento di numerose sezioni ferroviarie in rete Globale: ad esempio la chiusura dell’anello ferroviario nel sud della Sicilia che collega i nodi di Caltanissetta, Agrigento, Licata, Gela, Pozzallo e Siracusa.
Anche i nodi sono stati ampliati con l’inserimento di ulteriori 7 nuovi porti in rete Globale, tra cui Porto Empedocle,
L’inclusione nel Regolamento del riferimento a un ‘collegamento fisso o un ponte‘ per collegare Calabria e Sicilia nel corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’ apre la strada all’Italia per la costruzione di un’infrastruttura che potrebbe accedere ai finanziamenti europei.
Le infrastrutture che appartengono alla rete TEN-T, oltre a godere di ampia visibilità ed essere riconosciute ad alto valore aggiunto europeo, sono eleggibili per i finanziamenti europei, in quanto obbligate a rispettare requisiti infrastrutturali ambiziosi e sfidanti, sia dal punto di vista tecnico che finanziario.
L’intesa mantiene un approccio di miglioramento della rete in tre fasi, con l’idea di arrivare alla fine del 2030 completando il quadro di infrastrutture della rete centrale (Core Network) ed elettrificando la rete ferroviaria. Prima di completare la rete globale (Comprehensive Network) entro il 2050, la revisione introduce una tappa intermedia al 2040 in cui è previsto il completamento della rete centrale estesa (Extended Core Network) per permettere ai treni con passeggeri di raggiungere i 160 km/h di velocità.
In merito al Ponte, che per i tempi di realizzazione non potrebbe essere comunque essere costruito entro il 2030, non rientrando tra le opere finanziabili nella prima fase, in questo momento è possibile soltanto chiedere alla UE il finanziamento parziale di costi di progettazione di massima. “Nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa, la Commissione può cofinanziare studi che hanno lo scopo di preparare la fase di costruzione di progetti infrastrutturali sulla rete Tet-T”, e tali studi “possono essere cofinanziati fino al 50% dei costi totali ammissibili”, ha spiegato Martin Zeitler, il consulente del coordinatore europeo del Corridoio Scandinavo Mediterraneo, Pat Cox. Ma “in base alle norme stabilite dal regolamento Ceo, solo la parte ferroviaria del previsto ponte sullo Stretto di Messina sarebbe ammissibile al cofinanziamento dell’Ue”, ha però puntualizzato Zeitler. La possibilità futura di finanziare con specifici fondi europei opere (autostrada, linea ferroviaria passeggeri, linea ferroviaria merci) che riguardino l’attraversamento fisso da Villa San Giovanni e Messina dipenderà dalla qualità della progettazione. Intanto, nella legge nazionale di bilancio per il 2024, per il Ponte, il cui costo è lievitato fino agli attuali 13,5 miliardi indicati dalla società Stretto di Messina, sono previsti oltre 11,6 miliardi di euro fino al 2032, di cui 2,3 miliardi a carico dei Fondi di Coesione e 1,6 da ripartire tra Sicilia e Calabria..