Cianciana, esce dalla terapia intensiva il bimbo accoltellato dal padre
Migliorano le condizioni del piccolo Cristian, il bimbo di 7 anni accoltellato dal padre lo scorso 23 maggio a Cianciana, nell’agrigentino, al culmine di una lite familiare.
Nelle scorse ore il bimbo ha, finalmente, lasciato la terapia intensiva del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale Di Cristina, dove rimarrà ancora il tempo necessario per il recupero, dopo i due interventi, uno di cardiochirurgia pediatrica e un secondo intervento di neurochirurgia al cervello, a cui era stato sottoposto con urgenza subito dopo l’accaduto.
Dal suo letto d’ospedale il bimbo ha potuto riabbracciare la mamma Aneta, anche lei accoltellata più volte dal marito nel corso di quel pomeriggio di follia omicida a Cianciana. La donna, per le ferite riportate all’addome, era stata ricoverata e sottoposta ad intervento chirurgico presso l’Ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera. Il suo primo pensiero, una volta lasciato il nosocomio, quello di riabbracciare il figlio che intanto era uscito dalla terapia intensiva. Un incontro emozionante, sigilatto da un lungo abbraccio, tra le lacrime di entrambi.
Rimane sempre sotto osservazione, invece, la piccola Sara, l’altra figlioletta di 3 anni, anche lei gravemente ferita al volto dalle coltellate inferte dal padre. La bimba nei prossimi giorni dovrà subire un altro intervento chirurgico.
Moglie e figli, vittime di quello che è l’ennesimo episodio di violenza consumata tra le mura domestiche, messo in atto da un uomo, marito e padre, che non accettava la fine di una relazione divenuta evidentemente insostenibile. La donna, di origini polacche, voleva andarsene e portare con se i figli in Polonia. Decisione che avrebbe mandato su tutte le furie Daniele Alba, meccanico disoccupato, trentacinquenne, che armato di coltello tenta di uccidere moglie e figli.
L’uomo, rinchiuso nel carcere di Agrigento, è accusato di triplice tentato omicidio, sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.
L’indagato, assistito dai legali Maurizio Gaudio e Luca Burgio, durante l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip di Sciacca, Antonino Cucinella, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha convalidato il provvedimento disponendo nei suoi confronti la convalida della custodia cautelare in carcere avanzata dal sostituto procuratore Brunella Fava.
di FRANCESCA GALLO