Catania, pericolo scampato. Ora la testa va ai playoff
Scampato pericolo.
Il Catania sabato sera ha tirato un grande sospiro di sollievo e anche la paura, donata dalla traversa di Ciano, è fuggita via dal triplice fischio finale. Dal possibile baratro dei playout per la serie D alla goduria della conferma dei playoff per la Serie B conquistati con la vittoria della Coppa Italia. Adesso un reset generale e la possibilità di mettere da parte anche le prestazioni mediocri e prive di mordente di uno scadente 13° posto in campionato.
È stato un epilogo privo di applausi, con tanti fischi dello stadio Massimino, ma con il solito Catania dalle prestazioni positive solo quando la sfida all’orizzonte è reputata davvero importante. Sicuramente non un pregio, anzi, ma è un dato di fatto stagionale.
Da oggi in poi in città la domanda sarà solamente una: ma questo Catania cosa può fare ai playoff? Si, no o forse?
Il dubitativo sarà forse il sentimento del verbo di molta gente e della critica, ma un Catania che parte da zero potrebbe risultare la scheggia impazzita dei playoff.
Le percentuali rimangoni bassissime, le aspettative effimere. L’anno prossimo, in ogni caso, ci vorrà una rivoluzione ma, ci sono ancora delle partite da giocare, in cui tifare e in cui banalmente e anche puerilmente sperare. Le date dei playoff sono state slittate di tre giorni, visto che il caso Taranto verrà discusso giorno 4 maggio, con inizio della prima fase il 7 maggio. Il Catania entrerà con la fase nazionale dove ci saranno 10 squadre: le tre terze classificate, il Catania come vincitrice della Coppa e le 6 “sopravvissute” alle partite iniziali.
Alle cinque che passeranno il turno si aggiungeranno le tre seconde classificate, per un totale di otto squadre che giocheranno i quarti di finale.
Per sapere chi sarà l’avversario dei rossazzurri bisognerà attendere la fine della prima fase, al cui termine verrà fatto il sorteggio per decidere i vari accoppiamenti. Dunque più di due settimane che la squadra dovrà sfruttare per arrivare pronta il più possibile, tentando “l’impossibile”.