Report “Nodo alla gola”: otto detenuti suicidi nei penitenziari siciliani
di FLAVIA ROMANI
Il caso del Cesare Beccaria, l’istituto di detenzione minorile di Milano, ha riportato l’attenzione sulla situazione delle carceri italiane e anche su quelle siciliane. Nell’istituto milanese i ragazzi sono stati picchiati mentre erano ammanettati, erano presenti celle scelte per i pestaggi, insieme a sacchetti di sabbia per non lasciare segni, ma ci sono stati anche abusi e torture durati ore. Una “inaudita violenza” quella che è stata descritta dai Pm del capoluogo lombardo che hanno fatto emergere i dettagli dell’inchiesta su abusi e violenze dietro le sbarre, anche se per il minorile Beccaria si tratta di una prima volta.
Una inchiesta che ha portato a 21 misure cautelari: tredici agenti della Polizia penitenziaria sono stati arrestati, mentre per altri otto il giudice per le indagini preliminari ha disposto la sospensione. Sui detenuti minori del Beccaria di Milano ci sarebbero state reazioni di “inaudita violenza” e “pestaggi” anche con “bastoni” e i “ragazzi ammanettati” con le mani dietro la schiena.
Tra gli indagati anche un comandante della Polizia penitenziaria del Beccaria, che è destinatario della misura con l’accusa di falso. Per gli inquirenti ha “agevolato, contribuito, favorito e coperto le condotte violente” relative ai “ripetuti maltrattamenti” da parte degli agenti di penitenziaria sui detenuti minorenni “anche attraverso false relazioni di servizio”. E se in Sicilia non sono registrate – fortunatamente – violenze, il quadro delle persone detenute non è di certo dei migliori.
I DATI DI ANTIGONE
A darci un quadro della situazione i dati raccolti dall’Associazione Antigone, per i diritti e le garanzie del sistema penale. Secondo il report “Nodo alla gola” la Sicilia è la quarta Regione italiana per il numero di suicidi in carcere.
Sono otto le persone che si sono tolte la vita tra il 2023 e primi mesi del 2024. In particolare, nel report si fa riferimento a due casi, avvenuti nella casa circondariale di Augusta, dove due detenuti – un gelese e un cittadino russo – sono morti lo scorso anno in sciopero della fame, protestando contro la propria condanna.
Un altro dato importante è quello che riguarda i detenuti sottoposti a terapia farmacologica di natura psichiatrica: le percentuali sono altissime e vanno dal 40 all’80% dei presenti negli istituti penitenziari. E c’è, purtroppo, un filo rosso che connette il disagio fisico e psichiatrico ai suicidi.
SOVRAFFOLLAMENTO
Per ultimo, ma non meno importante, il tema del sovraffollamento. La situazione più critica in Sicilia è quella registrata al carcere Pagliarelli di Palermo, con un surplus di 224 presenze in più rispetto ai posti previsti. A seguire in questa spiacevole classifica c’è Augusta con 201 detenuti in più rispetto a quelli previsti e Siracusa con un extra di 143 persone.
Aumentano poi, in linea con gli altri istituti minorili del Paese – anche di conseguenza al decreto Caivano del governo Meloni – gli ingressi nei penali per i minorenni che, sull’Isola, sono quattro. Secondo il dossier “Ragazzi dentro” gli ingressi al Malaspina di Palermo sono raddoppiati: 121 di cui molti stranieri non accompagnati in estrema povertà, mentre nel 2022 gli ingressi erano stati 64.