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Ance: “Mediterraneo privo di strutture per la logistica”

di Redazione -





di ANGELO VITALE
Ogni giorno, da quando è scoppiata la crisi del Canale di Suez in una accelerazione che tutta l’area vive fin dallo scoppio del conflitto russo-ucraino e di quello ove Israele contrasta le milizie di Hamzas, 2 milioni di container “cercano casa” nel Mediterraneo.
Lo rileva il Gruppo Mezzogiorno dei Giovani imprenditori dell’Ance che ne discuterà venerdì prossimo a Catania, nell’ambito di un ventaglio di proposte per recuperare un trentennale ritardo sul fronte delle infrastrutture nel Sud, in occasione del decimo Convegno “Sud d’Italia, Nord del mondo: infrastrutture, portualità e Zes: asset strategici per lo sviluppo”.
Se Rotterdam è il porto ideale per la logistica – con una sola operazione il container viene sbarcato dalla nave e, tramite il nodo logistico intermodale, viene caricato su treno veloce e portato a destinazione – purtroppo il Mediterraneo è privo di strutture del genere: questa la considerazione di Ance.
Dalla fine del 2023, Rotterdam ha perso dal 6 al 10% dell’abituale traffico, una quota che si è riversata nel Mar Mediterraneo. Per compensare i maggiori costi di trasporto, caro-noli e assicurazioni, gli armatori preferiscono accorciare le rotte della catena logistica e del valore. E così quotidianamente 40 navi continuano ad attraversare Suez, mentre altre 30 compiono il periplo dell’Africa e rientrano nel Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra. Settanta meganavi al giorno, quindi, molte delle quali ora fanno scalo nei pochi porti “transhipment” (di trasbordo, ndr) che sono disponibili: Algeciras, Valencia, Barcellona, Vado Ligure e Gioia Tauro. Qui, mancando il collegamento con la ferrovia, i container vengono trasferiti su navi più piccole che provvedono alla consegna in porti minori, per lo più del Sud Italia. Allungando i tempi di questa catena. Evidente, allora, l’urgenza di una svolta. Da tutti i maggiori armatori e operatori internazionali della logistica arriva la richiesta di attrezzare rapidamente gli scali del Sud Italia con nodi intermodali e collegamenti ad una ferrovia veloce che porti fino al Nord Europa. Come se – arriva ad ipotizzare Ance – il Nord del mondo pretendesse dal nostro Mezzogiorno tanti porti di Rotterdam. Domande impellenti, venerdì prossimo, cui dovranno rispondere, tra gli altri, Marco Colombrita, presidente di Ance Giovani Sicilia; Enrico Trantino, sindaco di Catania; Rosario Fresta, presidente di Ance Catania; Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia; Renato Schifani, governatore della Regione siciliana.