“Rosalia 400”, La patrona in mostra
di ANTONIO SCHEMBRI
Il 2024 segna i 400 anni dal ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, patrona di Palermo. Una ricorrenza giubilare che dallo scorso 22 marzo vede nel capoluogo siciliano il suo primo passaggio celebrativo con una mostra allestita dalla Fondazione Sicilia in uno dei più prestigiosi spazi espositivi del centro storico del capoluogo, Palazzo Branciforte. Più precisamente all’interno di quello straordinario monumento architettonico che è il Monte dei Pegni di Santa Rosalia, complessa opera lignea estesa su un’intera ala del palazzo, dove a partire dai primi anni dell’Ottocento le persone più povere depositavano beni di vario genere in cambio di denaro: un luogo riconvertito in “spazio della memoria” grazie al progetto di restauro firmato nel 2012 da Gae Aulenti e oggi adibito a esposizioni d’arte temporanee. Questa, dedicata a Rosalia Sinibaldi – la giovane che nel 1152 fuggì a 12 anni dal matrimonio impostole dal padre con un nobile palermitano per trascorrere almeno un decennio nell’Eremo della Quisquina, nel cuore dei Monti Sicani e poi continuare il suo ritiro in un’altra spelonca, quella di Monte Pellegrino, dove morirà appena quarantenne cinque secoli prima di salvare Palermo dalla peste grazie, si narra, a sue apparizioni a alcuni abitanti della città – , è costituito da uno speciale insieme di progetti artistici che interessano la quasi totalità degli ambienti espositivi di Palazzo Branciforte. A generarlo un partenariato diffuso tra istituzioni, associazioni pubbliche e private: tra queste, oltre all’assessorato comunale dei Beni Culturali, il Museo Etnografico Siciliano «Giuseppe Pitrè», le Accademie di Belle Arti di Palermo e di Catania, la sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia e il Circolo della Vela Sicilia. Alle quali si è agganciato il contributo di artisti, scrittori, docenti e studenti nella creazione di progetti inediti.
Nel dettaglio, “Rosalia 400” si articola lungo su cinque stazioni espositive. La prima mostra, intitolata Il Carro, la Festa, la Santa, ricostruisce la narrazione non solo della complessa storia legata alla Santa patrona di Palermo, ma anche al Festino a lei dedicato, mettendo in luce la tradizione religiosa e devozionale, così come il contesto sociale, culturale, storico e antropologico che nel corso di quattro secoli hanno generato una profonda affezione popolare. Vi si possono ammirare in particolare una selezione di fotografie dei festini scattate da Letizia Battaglia, Melo Minnella, Fabio Lombardo, Sandro Scalia e Fabio Sgroi, vari manifesti storici del festino, foto d’epoca e ricostruzioni sull’evoluzione del carro. Inclusa in questa sezione l’opera video “I Triunfi di Palermo”, realizzata nel 2001 dal regista Salvo Cuccia con immagini girate a infrarosso nelle notti dal 3 al 7 settembre di quell’anno durante la tradizionale acchianata al Monte Pellegrino, per il pellegrinaggio al Santuario di Santa Rosalia. In mostra anche la maquette della “Parata Kounellis”, carro storico di Santa Rosalia, ideato nel 2007 dall’artista greco Jannis Kounellis, che scelse di rivestire la vela con pietre Swarovski.
Si prosegue con una colorata installazione, ‘Viva Palermo’, realizzata dall’artista Domenico Pellegrino, con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla del quartiere Arenella: un’opera collocata all’interno della corte del Palazzo Branciforte e orchestrata come un racconto su temi quali la resistenza, la devozione e la rinascita (contrassegnata dall’urlo di gioia di chi si salva dalla peste), attraverso elementi presi in prestito dall’iconografia palermitana e l’utilizzo della tradizionale tecnica delle luminarie.
Il tour prevede anche altri due momenti cinematografici: il docu-film ‘Palermo sospesa’, girato da Costanza Quatriglio nel 2020 anno in cui il capoluogo siciliano viene privato della consueta processione in onore di Santa Rosalia a causa delle regole di prevenzione dal contagio da Coronavirus.
E il filmato Storia di Santa Rosalia, che documenta lo spettacolo sulla santuzza palermitana ideato da Mimmo Cuticchio sull’antica sceneggiatura dell’opera del teatro dei pupi scritta dal padre Giacomo: un’opera realizzata mettendo in scena 105 pupi, che verrà presentata al pubblico per tre volte nel corso del 2024 (nei tardi pomeriggi del 12 e 13 luglio, e del 4 settembre) presso il Teatro dei Pupi di via Bara all’Olivella.
Infine, una installazione sonora con un racconto inedito scritto e narrato da Dacia Maraini, allestita al Monte dei Pegni. “Si tratta di un’opera narrativa (audio-walk) sulla figura di Santa Rosalia che accoglie i visitatori in una coinvolgente esperienza d’ascolto sollecitando una riflessione sul rapporto con la recente pandemia e sull’attualità – spiega Laura Barreca, direttrice artistica di Rosalia 400 – una lettera sulla relazione con la natura e con gli esseri viventi, scritta da una delle protagoniste più sensibili della letteratura italiana contemporanea”.