“La prosa in musica”: standing ovation per “Peer Gynt”
di REDAZIONE- “La prosa in musica”: standing ovation per “Peer Gynt”
Standing ovation per “Peer Gynt” che ha debuttato al Teatro Massimo Bellini di Catania nella versione integrale delle musiche di Edvard Grieg accoppiate al testo originale del poema drammatico di Henrik Ibsen. Un evento straordinario che ha segnato un incontro tra due giganti della cultura norvegese, in un’ambiziosa coproduzione tra il Teatro Massimo Bellini e il Teatro Stabile di Catania. La sfida di portare in scena un’opera tanto complessa, data la sua lunghezza e la varietà delle ambientazioni, è stata accolta con entusiasmo dai due enti culturali. La direzione artistica congiunta di Giovanni Cultrera di Montesano e Rita Gari Cinquegrana ha dato vita al progetto “La prosa in musica”, svelando le profondità di un’opera che, per troppo tempo, è stata ridotta ai soli estratti delle sue suite musicali. La serata ha visto l’unione di arte drammatica e musica in una forma oratoriale innovativa, con parti recitate e cantate in italiano, seguendo la riduzione drammaturgica di Sergio Sablich, arricchita da integrazioni del dramma originale. La direzione del maestro ospite principale Vitali Alekseenok, insieme alla regia di Alessandro Idonea, ha trasformato lo spettacolo in un viaggio emozionale senza precedenti. L’esecuzione ha coinvolto le formazioni artistiche dell’ente lirico etneo, con l’Orchestra e il Coro del Bellini preparato da Luigi Petrozziello, e ha visto la partecipazione di solisti del calibro del soprano Marily Santoro e del baritono Enrico Marrucci. La performance è stata arricchita dalla presenza di voci recitanti che hanno dato vita ai personaggi ibseniani, in un’atmosfera resa suggestiva dalle luci di Gaetano La Mela. Il maestro Sirio Scacchetti ha svolto un lavoro encomiabile nell’adattare la riduzione teatrale alle necessità musicali e linguistiche, creando una versione ritmica italiana che rispetta il tessuto letterario e le allegorie dell’originale, pur rispondendo alle esigenze del ritmo musicale. Questo sforzo ha permesso al pubblico di avvicinarsi all’opera nella sua forma più autentica, scoprendo perle nascoste oltre ai celebri brani strumentali. L’obiettivo di esaltare il significato profondo dell’opera di Ibsen e Grieg è stato raggiunto. Come evidenziato dal regista Idonea, “Peer Gynt” si pone al centro di questioni morali, esplorando la ricerca dell’io in un mondo dove l’apparenza spesso prevale sull’essere.