Enel, i sindacati scrivono a Schifani “Intervenire subito”
di ANGELO VITALE
In Sicilia l’Enel gestisce l’88% della rete elettrica e “mancano oggi nella sola e-distribuzione 100 operai per garantire la turnazione dei reperibili e almeno 100 tecnici”. Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec siciliane scrivono al presidente della Regione Renato Schifani per scongiurare l’aggravarsi di una situazione di “pesanti carenze di organico”. Se non colmate, questo l’avvertimento, “rischiano di esporre a incidenti i lavoratori e a disagi l’utenza”.
I sindacati sollecitano un intervento di Schifani, “data la competenza che la legge riconosce alla Sicilia in materia di energia” e segnalano pure che per procedere rapidamente sulla strada delle fonti rinnovabili e di quella della transizione energetica, oltre che per affrontare con determinazione ed efficacia la serie di massicci investimenti che investiranno la rete elettrica di distribuzione e l’esercizio delle centrali idriche, “occorrerebbero almeno 500 nuove unità con varie qualifiche”.
Senza procedere a nuove assunzioni, denunciano i vertici regionali dei sindacati Giuseppe Foti, Francesco Montagnino e Andrea Bottaro, si interromperà il processo di sviluppo avviato: “Non potranno esserci avanzamenti, la realizzazione dei progetti del Pnrr subirà seri contraccolpi, rischieranno di ripetersi i pesanti disservizi che i siciliani hanno vissuto l’estate scorsa”. Condannando l’isola a subire il peggioramento di un trend già gravoso: “La Sicilia è già Cenerentola d’Italia, con interruzioni medie annue per abitante di 65,20 minuti e una media di 5,95 interruzioni”.
È il versante siciliano di una protesta che attraversa tutto il Paese, fin dallo sciopero nazionale di venerdì scorso che ha registrato punte altissime di partecipazione tra i 30mila lavoratori della società a maggioranza Mef. Sotto accusa, per i sindacati, un piano industriale che “riduce i costi del lavoro mettendo a repentaglio gli standard di qualità e sicurezza”. E le organizzazioni dei lavoratori considerano pure deprecabili l’abbandono delle attività elettriche e la riduzione degli investimenti nelle energie rinnovabili, da 5 miliardi e mezzo a 3. I lavoratori dell’Enel – fanno sapere dalla Cisl – “sono in lotta per salvare l’azienda dalle logiche di mercato, come abbiamo scritto nel volantino distribuito durante l’agitazione: l’Enel sta privilegiando la finanza e sta effettuando operazioni solo per far quadrare i bilanci e produrre utili”.