Sventato attentato dinamitardo a Palagonia: evitata una tragedia
Ci sarebbe il tentativo o comunque il desiderio di una vendetta trasversale alla base dell’attentato dinamitardo sventato dai carabinieri a Palagonia, comune del Calatino in provincia di Catania. Protagonisti sono tre giovani già conosciuti dalle forze dell’ordine, di età compresa tra i 23 e i 25 anni: sono loro che la notte del 3 marzo scorso hanno tentato un attentato in piena regola ai danni di un’abitazione del centro storico. I tre giovani malviventi hanno utilizzato un’auto rubata, all’interno della quale hanno posizionato due bombole di GPL con le valvole di rilascio del gas aperte. Hanno poi cosparso il perimetro dell’auto di benzina e appiccato il fuoco, con l’intento di generare una forte esplosione a ridosso dell’abitazione della vittima. Fondamentale per evitare l’esplosione e le sue possibili conseguenze, l’intervento dei Carabinieri: l’allarme è stato tempestivo e i militari della Compagnia di Palagonia, in collaborazione con i Vigili del Fuoco, hanno immediatamente cinturato l’area, allestendo un cordone di sicurezza nel raggio di 150 metri. Immediate le procedure di evacuazione della zona. Durante le operazioni, infatti, era in corso una celebrazione liturgica che, come è facile intuire, coinvolgeva un nutrito numero di partecipanti assolutamente inconsapevoli di quello che poteva accadere. Circondata e isolata l’area è intervenuto il Nucleo Artificieri – Antisabotaggio del Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania. I militari specializzati con le proprie attrezzature tecniche all’avanguardia, hanno neutralizzato la minaccia e hanno concluso le operazioni dopo un delicato intervento durato circa due ore. Sventata la possibile esplosione i carabinieri si sono messi sulle tracce dei responsabili: grazie alla profonda conoscenza delle dinamiche sociali e delinquenziali del territorio, i Carabinieri di Palagonia hanno identificato e rintracciato i tre malviventi nel giro di poche ore, anche grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza installate nella zona. I tre indagati si trovano ora in carcere dopo l’interrogatorio di garanzia effettuato dal Gip incaricato delle indagini. Sono accusati di strage e ricettazione in concorso, mentre uno di loro è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale. Quella che senza facile retorica poteva davvero diventare una tragedia, è stata evitata grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri e all’alta professionalità del Nucleo Artificieri. È giusto rimarcare come si tratti di un esempio di efficienza e dedizione al servizio della comunità.