Verso le Europee: la Lega corteggia Stancanelli. Germanà: “partito aperto”
Le Europee sono ormai alle porte e la Lega per evitare scivoloni sta affilando le armi in vista di un test fondamentale. In Sicilia è come se fosse iniziato un countdown per arrivare elle elezioni con nomi importanti e che possano portare voti al partito. I prossimi 80 giorni saranno determinanti per guadagnare consensi. Nell’isola la Lega non perde tempo ecco perché il commissario Claudio Durigon ha riunito il direttivo regionale a Palermo per discutere delle candidature per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles i prossimi 8 e 9 giugno. Incontri che si susseguono da settimane anche per inquadrare i candidati con più appeal e che possano far svoltare il partito. E poi c’è anche una sorta di “mercato” aperto, come nel calcio. Si guarda agli altri partiti, si strizza l’occhio ad altri personaggi politici. L’idea – non tanto remota – è quella di soffiare Raffaele Stancanelli a Fratelli d’Italia e candidarlo con i salviniani. Un corteggiamento che al momento non si è ancora concretizzato ma Stancanelli – un po’ ai margini tra i meloniani – sarebbe comunque aperto verso altri lidi. E chissà se proprio la Lega non ne approfitti grazie all’amicizia che l’ex sindaco di Catania ed eurodeputato uscente nutre con il leghista assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino. Nella Lega siciliana la candidatura di Stancanelli consentirebbe di mettere sotto scacco l’uscente Annalisa Tardino, appartenente a una corrente contrapposta a quella di Sammartino. Stancanelli avrebbe già parlato con alcuni suoi fedelissimi dell’interessamento della Lega e starebbe valutando cosa fare.
La Lega deve fare i conti anche con l’alleato Mpa. Raffaele Lombardo continua a dire che non sarà candidato ma a domanda diretta a margine dell’incontro di Ragusa gli è scappato un “mai dire mai”, parole sicuramente non gettate a caso.
“Lo abbiamo sempre detto, siamo un partito aperto – dice il senatore leghista Nino Germanà – la Lega in Sicilia sta bene e siamo pronti per questa battaglia elettorale. Sono molto fiducioso, abbiamo una classe dirigente importante e il commissario Durigon sta facendo un grande lavoro. Vi dico una cosa, andremo oltre le due cifre, siamo un partito compatto e in salute. Non dobbiamo far caso a quello che è successo in Sardegna e Abruzzo, nell’isola siamo un partito sereno e che ha ottime potenzialità, vedrete che faremo un’ottima tornata. Palermo, Catania, Messina: tutte città in cui la Lega c’è”.
I prossimi venti giorni saranno cruciali: i partiti ragionano, litigano, studiano su quali candidati puntare le loro fiches. Ma in ogni piazza non mancano le schermaglie, come per Fratelli d’Italia, dove qualche scontro sulla “Palermo-Catania” c’è già stato. A fare da pompiere ci ha però pensato Manlio Messina, capogruppo alla Camera di FdI. L’alfiere di Giorgia Meloni non si sbottona sui nomi ma conferma che per l’isola l’uscente Giuseppe Milazzo ci sarà: “Milazzo è l’unico certo di essere candidato: è l’uscente e ha dato la sua disponibilità – dice Messina – sui nomi, ribadisco: c’è gente preparata ma dovremo trovare una sintesi territoriale. I collegi sono tanti, quello della Sicilia assieme a quello della Sardegna vedrà due candidati sardi, un uomo e una donna”. Tanti nomi, ancora poche certezze in una campagna elettorale che vedrà i partiti al governo del Paese contendersi i consensi, fino all’ultimo voto.