Leggi:

Attualità

Sbarca anche in Sicilia la nuova truffa di Whatsapp

di Redazione -





di SERGIO RANDAZZO – La nuova truffa di Whatsapp targata 2024, è servita. Anche in Sicilia, fa più del classico capolino una truffa informatica che si giova dei moderni sistemi di comunicazione e/o collegamento. Whatsapp il luogo dove alberga e prolifera. Si tratta della pericolosissima truffa svuota-conto arrivata anche nell’Isola più grande d’Italia. Sono tante le segnalazioni su questa nuova frode. Una truffa bella e buona, cliccando su un link WhatsApp trasmesso in allegato. Chi l’ha fatto, si è visto rubare i dati del telefono e di conseguenza, lo svuotamento di conti e qualunque altra cosa, ‘rintracciabile’ fra le app dello smartphone. Il bello/brutto, è che nonostante segnalazioni, denunce, tentativi di bloccare, la truffa va avanti, prolifera e fa vittime. Un sistema ‘delinquenzialmente’ parecchio ingegnoso, che fa leva su due elementi che, da queste parti, sono parecchio sentiti: i legami familiari e, soprattutto, una sorta di innato senso di protezione dei genitori nei confronti dei propri figli. Che si amplificano in situazioni di bisogno. Ed è qui che i truffatori puntano dritto all’obiettivo -spesso raggiungendolo facilmente- facendosi inviare anche grosse somme di denaro o entrando in contatto con i dati sensibili della vittima. La prima richiesta, è la classica: “Ho bisogno di denaro”. Il motivo della chiamata/messaggio da parte del figlio al genitore, è la necessità di soldi per riparare il telefono o per affrontare un’emergenza: dall’incidente in auto o similari, sino al pagamento di una retta universitaria.

Truffa di Whatsapp: come difendersi

A quel punto, se l’amore filiale induce ad abboccare, la vittima versa un bel po’ di denaro. Ma come difendersi? Il primo consiglio è quello di verificare sempre l’identità del chiamante. Nel senso che se indicano un numero cui mandare il whatsapp perché il telefono del presunto figlio è rotto, si fa una chiamata preventiva e ci si fa passare, appunto, il figlio. Ed è facile capire subito. Oppure, ancor meglio, chiamare direttamente al numero del figlio per verificare se il telefono sia davvero rotto o no. Dunque, non avere fretta, capire i dettagli se qualcosa non convince e non dare mai dati sensibili e, una volta capito che si è vittime di ‘tentata’ truffa, segnalare e bloccare il contatto. E’ vero che chi fa truffe si aggiorna ma è anche vero che, con un briciolo di attenzione ci si può difendere. Magari evitando di essere superficiali o, nel caso di specie, accecati dal troppo amore per i pargoli.