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Attualità

Opposizione compatta all’Ars: presentata la mozione di sfiducia a Schifani

di Edoardo Gentile -





La mozione di sfiducia a Schifani approda ufficialmente all’Assemblea regionale siciliana. I gruppi di opposizione – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente – hanno illustrato il contenuto dell’atto in una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, rivendicando la necessità di aprire un confronto pubblico sul futuro del governo regionale.

A prendere la parola sono stati i capigruppo del Pd, Michele Catanzaro, del M5S, Antonio De Luca, e il leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, oggi nel gruppo Misto. La mozione nasce dal lavoro svolto durante il recente ritiro dell’opposizione a San Martino delle Scale, dove – spiegano – è emerso un quadro politico che impone una verifica immediata della tenuta della maggioranza.

“Schifani evita il confronto politico”

Catanzaro accusa il presidente della Regione di “sfuggire alle responsabilità legate alle tensioni interne alla sua stessa coalizione”, sottolineando che non si tratta solo della crisi innescata dall’estromissione di un partito dalla giunta. “Chiediamo che Schifani venga in Aula – afferma – per affrontare i problemi reali della Sicilia, non per chiudersi in una discussione tutta interna alla maggioranza”.

L’opposizione, però, può contare su 23 voti, ben lontani dai 36 necessari per far passare la mozione. Una debolezza numerica di cui Catanzaro è consapevole, ma che non riduce – sostiene – la portata politica dell’iniziativa: “È un appello a chi, anche nella maggioranza, vuole segnare una discontinuità”.

Il M5S: “Mozione da discutere subito”

Il capogruppo pentastellato Antonio De Luca chiede di calendarizzare con urgenza il testo. “Questa è la mozione dei siciliani stanchi di sopravvivere nella penultima regione d’Italia per erogazioni sanitarie, di dovere andare via per trovare un lavoro e di dovere assistere a concorsi e appalti truccati e a dirigenti nominati”.

De Luca risponde anche alle provocazioni di Cateno De Luca, che aveva invocato le dimissioni dell’intero Parlamento siciliano: “Decida prima quale ruolo vuole avere nel dibattito politico regionale”.

La Vardera: “Un voto che può fare la storia”

Per Ismaele La Vardera la mozione deve essere votata prima della legge di bilancio, definendola “prioritaria e determinante” per misurare la reale compattezza della maggioranza. Non esclude movimenti interni ai partiti che sostengono Schifani: “Stiamo parlando con alcuni colleghi. Questa è l’occasione per lasciare un segno nella storia parlamentare siciliana”.

Sul fronte delle future candidature per Palazzo d’Orleans, La Vardera rilancia l’idea delle primarie, considerate un passaggio indispensabile per costruire un’alternativa credibile. Catanzaro apre al metodo, ma invita a “scrivere regole chiare”, mentre De Luca frena: “Non sempre servono. Se emergerà un candidato capace di unire, potremo farne a meno”.