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Agrigento

 “Altro che abbattimento delle liste d’attesa ad Agrigento”: l’affondo di Davide Faraone

di Vincenzo Migliore -





È un affondo duro, diretto, quello del vicepresidente di Italia Viva, Davide Faraone, che sui social denuncia una situazione ormai divenuta insostenibile per migliaia di cittadini agrigentini alle prese con visite ed esami specialistici. Secondo Faraone, i dati ufficiali dell’Asp – già di per sé allarmanti – raccontano solo una parte del problema. L’altra, ancora più drammatica, emerge chiamando il CUP come qualunque utente: sette mesi per una colonscopia o una Tac cardiaca, sei mesi per una risonanza magnetica, quattro o cinque mesi per una visita endocrinologica o allergologica. Tempi di attesa che «non hanno nulla a che vedere» con gli standard previsti dal Piano Nazionale delle Liste d’Attesa.

A rendere il quadro ancor più opaco, osserva il senatore, c’è il fatto che la Cabina di Regia regionale non pubblica una relazione aggiornata dal 2023. «Le liste d’attesa, quelle vere, sono lasciate alla deriva», scrive, sottolineando come l’assenza di controllo e trasparenza ricada interamente sui pazienti.

Il bersaglio politico è il presidente della Regione, Renato Schifani, che aveva promesso «un cambio di passo». «Il passo c’è stato – attacca Faraone – ma all’indietro». E affonda il colpo finale: «Sembra una scelta politica: lasciare che il pubblico si consumi per spingere i cittadini a pagare gli esami».