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Cronaca

Inchiesta sugli appalti:ieri giornata di interrogatori davanti al gip. Oggi è la volta di Cuffaro

di Andrea Scarso -





Una giornata ad alta intensità nell’aula del gip, dove si sono susseguiti gli interrogatori preventivi legati all’inchiesta sugli appalti nella sanità regionale. Le persone coinvolte hanno fornito le proprie ricostruzioni, respingendo in più punti le ipotesi formulate dagli inquirenti e offrendo versioni che provano a rimettere ordine in un quadro complesso.

Romano: “Ho chiarito la mia posizione, nessun patto e nessuna intercettazione che mi riguarda”

Saverio Romano, tra gli indagati per i quali la Procura ha richiesto gli arresti domiciliari, ha lasciato il Tribunale rivendicando piena collaborazione. «Ho risposto a tutte le domande e chiarito la mia posizione», ha dichiarato all’uscita. Nel mirino vi sarebbe una presunta segnalazione per un subappalto legato alla sanità siracusana, ricostruzione che Romano smentisce con decisione: «Non è accaduto nulla di ciò che viene contestato. Non c’è mai stato alcun patto, né all’origine né durante il procedimento». Il coordinatore nazionale precisa inoltre un elemento che considera centrale: «Non esiste una sola intercettazione che mi riguardi. Né nelle chat emerge un riferimento a presunti accordi illeciti». Una puntualizzazione che il diretto interessato definisce essenziale per comprendere il proprio ruolo nella vicenda.

Il susseguirsi degli interrogatori: manager, dirigenti sanitari e funzionari di enti regionali

La giornata davanti al gip ha visto un calendario serrato. Dopo Romano e l’ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, Roberto Colletti, sono stati ascoltati:

  • l’ex direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone
  • il medico Antonio Iacono, responsabile del Trauma Center
  • il direttore generale del Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale
  • altri funzionari coinvolti nella procedura

Per tutti, la richiesta avanzata dalla Procura è quella della misura cautelare degli arresti domiciliari. Domani sono previsti gli interrogatori di altre figure centrali dell’indagine, che dovranno esporre la propria posizione davanti al gip nell’ambito di un procedimento in continua evoluzione.

Tomasino: “Mai favorito alcuna impresa. Non conosco Vetro”

Tra i profili più osservati c’è quello di Giovanni Giuseppe Tomasino, direttore generale del Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale. Anche per lui è stata richiesta la misura cautelare. Tomasino respinge le contestazioni che ipotizzano un suo ruolo nell’agevolare le imprese indicate come “sponsorizzate”: «Non conosco l’imprenditore Vetro e mi risulta non abbia mai ottenuto aggiudicazioni da noi», afferma lasciando il Tribunale. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, alcuni soggetti dell’associazione avrebbero esercitato pressioni affinché determinati appalti ricevessero un trattamento di favore. Una dinamica che Tomasino definisce impraticabile: «È impossibile condizionare le procedure. Le commissioni giudicatrici vengono nominate attingendo da elenchi formati tramite concorso pubblico. Non c’è spazio per interventi esterni».

Gli sviluppi attesi e il quadro generale dell’indagine

Il lavoro del gip proseguirà nelle prossime ore con gli interrogatori delle figure considerate più rilevanti dal punto di vista investigativo. La ricostruzione dei diversi passaggi, così come le versioni rese oggi, rappresentano uno snodo importante per delineare il percorso dell’inchiesta, che ruota attorno a un presunto sistema di interferenze nella gestione degli appalti pubblici in ambito sanitario e in alcuni enti regionali. Gli inquirenti stanno valutando attentamente ogni singolo tassello: dichiarazioni, atti amministrativi, procedure di gara e materiale probatorio acquisito nelle scorse settimane.

Una vicenda destinata a far discutere

Il mosaico delle dichiarazioni rese oggi disegna un quadro in cui gli indagati ribadiscono la correttezza del proprio operato e l’assenza di contatti, patti o comportamenti in grado di confermare le ipotesi formulate dalla Procura. L’inchiesta resta complessa e articolata, con numerosi interrogativi ancora aperti e una valutazione finale che spetterà al giudice sulla base di tutti gli elementi raccolti. Gli sviluppi delle prossime ore potrebbero rivelarsi decisivi per comprendere la direzione dell’intero procedimento, mantenendo alta l’attenzione dell’opinione pubblica su uno dei fascicoli più delicati attualmente all’esame degli uffici giudiziari regionali.